martedì 27 maggio 2008

Il reduce

Rèduce agg. e sm. Che, o chi, torna dopo una lunga assenza. ~ redivivo.
Etimologia: lat. redux,-ducis , deriv. da reducere richiamare.
Sinonimi: ritornato, scampato, veterano


Anche questa volta, sono tornato dal bellariese.
La battaglia è stata massacrante, lunga, dura, intensa... ma quello che ha fatto più strano è stato che quasi non ho avuto contatti con i miei "nemici".
Li ho incrociati, certo, li ho salutati e ci ho scambiato qualche parola, ma da alcuni di loro non ho ricevuto neppure un "Crepa!" di ritorno e da altri ho ricevuto risposte telegrafiche, saluti mormorati, parole stentate... Ma in fin dei conti, questa è il loro modo di affrontare le conseguenze della guerra che hanno avviato.

Secondo alcuni analisti, lo scontro romagnolo si è risolto con un pareggio, secondo altri, addirittura una mia vittoria di misura sul campo, ma resta il fatto che si trattava di una sola battaglia in una guerra che, ormai cominciata da qualche mese, non sembra destinata a concludersi tanto presto.

La convention è stata, tutto sommato, una bella convention: bei momenti, tanta fatica, nuove conoscenze simpatiche e gli immancabili tormentoni, ma c'era una certa tensione nell'aria, quella sensazione come di imminente scontro aperto, quel non guardarsi, quell'evitare lo sguardo dell'avversario che precede una battaglia all'ultimo sangue.
E dire che i miei avversari avevano vinto (!?) il primo scontro.
Forse, la tensione era dovuta al fatto che la loro vittoria non era stata schiacciante quanto volevano ed aveva dato il via ad una piccola "guerra fredda" accompagnata da rapide sortite e brevi scaramucce lungo il fronte. Probabilmente credevano davvero che la campagna di dicembre sarebbe stata un bliz vincente e risolutivo ed il fatto che l'assalto veloce si sia trasformato in una guerra di posizione li ha innervositi ed incattiviti ancora di più.
Sinceramente, faccio ogni giorno più fatica a capire il mio nemico.

Sono passati cinque mesi e mi sto ancora chiedendo che cosa li abbia portati a sfruttare, con qualche mese di ritardo, un puerile casus belli per avviare una battaglia che doveva concludersi, secondo loro, con l'eliminazione definitiva di un avversario malvagio ed imperdonabile.
Il rapimento di Elena, l'attraversamento del Rubicone, l'attacco a Pearl Harbor... quelle sono motivazioni di guerra con una dignità, non quella usata qualche mese or sono contro di me.

La battaglia è andata, qualche colpo niente male l'ho assestato mentre i miei avversari hanno cominciato a lavorare, con il loro ormai inconfondibile stile a base di cospirazioni e veloci pugnalate tra le scapole, a preparare la loro controffensiva.
E' triste che non sappiano accettare l'idea di uno scontro in campo aperto, non riescano a progettare una battaglia affrontando a viso scoperto l'avversario, non siano in grado di operare mettendoci la faccia ma solo agendo nell'ombra, con bisbigli e sussurri, malignità e falsi più o meno provabili...
Peccato non avere avversari degni, disposti a correre il rischio di perdere in uno scontro onesto ma sempre pronti a parlare alle spalle. Peccato non aver modo di giocare con loro allo stesso livello... Peccato che non si rendano conto che la corsa al rilancio rischia di fare più male a loro che non a me...
La cosa che mi stupisce di più è la loro mancanza di prospettiva e la loro cieca convinzione di infallibilità: non possono essersi sbagliati e chi li affronta è per forza un pazzo, un megalomane che va abbattutto per il bene superiore...
Non è forse da megalomani il fatto di non ritenersi fallibili nelle proprie valutazioni?
Io ammetto di poter aver commesso errori, ma so per certo di non averli commessi in mala fede: posso sbagliare mentre cerco di fare, solo chi non fa non falla, e posso anche aver visto problemi dove in realtà non ce ne sono, ma se non sono l'unico a vedere quel genere di difficoltà, il dubbio sulla correttezza della mia valutazione si fa meno forte.
Loro, i miei nemici, hanno mai dubbi? Sono mai sfiorati dal sospetto che quel avversario, che per loro è il male incarnato, potrebbe non essere la più grande minaccia da estirpare e che potrebbero non aver capito con chi o cosa hanno a che fare? Gli viene mai il dubbio che siano atteggiamenti molli come i loro a fare male e non la mia determinata ed ostinata perseveranza a fare nonostante tutto e tutti?

Non so, a volte ho il sospetto che certi dubbi non li sfiorino mai...
Spesso, ormai, mi chiedo perchè i leader dei miei avversari agiscano così decisamente contro di me, decisamente anche se lentamente e tramando nell'ombra, comodamente seduti su divani di pelle mentre io lotto in prima linea faticando e sudando perchè i miei principi mi impongono di fare e di impegnarmi con ogni mia fibra se c'è da fare, non di pianificare macchinazioni...
A volte, mi chiedo se non hanno ragione i miei "alleati" quando ritengono che, dietro la furia che mi viene riversata addosso, ci sia l'invidia più profonda per la gioia che dimostro facendo, per la gioia che riverso sugli altri e che questi mi rimandano indietro, per il riconoscimento che, da chi servo più che da chi mi comanda, ottengo.
Non dal basso vengono le loro lodi, ma dall'alto, se mai ne ottengono, mentre chi mi applaude, chi salta in piedi rispondendo al mio appello, lo fa sorridendo ed è tra la folla.
Non un plauso convinto per loro, ma tiepidi segni di approvazione.
Probabilmente si sentono incompresi e non li sfiora neppure il dubbio che chi si fa sordo alla loro richiesta di riconoscimento è silente a causa dei loro errori ed a causa dei loro atteggiamenti funerei e neri.
Ovviamente, però, dal novero delle cause non può certo essere escluso che la loro sia una forma di "sindrome del paladino": sono realmente convinti di affrontare un grande male e di essere nel giusto, ma il fatto di obliare la possibilità di essere in errore è quantomento grave.

Chissà come andrà a finire.
Mi spiace che questa guerra sia in corso, ma non sono io quello che l'ha pianificata ed avviata...
Vedremo come va... ma una cosa è certa: finchè ci saranno battaglie, ci sarà una prima linea in cui porsi e sarà su quei campi aperti che io continuerò ad andare per affrontare i miei avversari.

martedì 20 maggio 2008

Conti alla rovescia

Sulla mia scrivania al lavoro spicca un calendario da tavolo.
Ci sono diverse pile di carte, ovviamente, ben separate tra loro, divise e classificate, e ci sono elementi di cancelleria, di utilità, di supporto. Tutto lì, in buon ordine (più o meno) e tutto più basso del calendario da scrivania che fa bella mostra di sè tra il case del PC ed il monitor.

Diversamente da tutti i miei colleghi, la torretta non la tengo sotto la scrivania: ho fin troppa esperienza dell'incredibile quantità di polvere, ed altro, che si accumula nei case poggiati a terra per non cogliere l'occasione di elevare il mio "collega" di lavoro; tra l'altro, per un caso fortuito, la situazione si replica anche a casa dove il case del nuovo PC è troppo alto per starsene nell'apposito spazio, in basso, nel mobiletto che lo ospita, e quindi sta lì in alto, accanto al monitor.

Ma tornando al discorso iniziale, accanto al case del mio PC al lavoro c'è un calendario da scrivania che scandisce, ormai da più di un mese, un implacabile conto alla rovescia che è arrivato a quota "-1": i giorni che mi separano dalla partenza per la STICCON.
Il 14 aprile scorso è partito da "-37"; all'epoca ero abbastanza tranquillo e vedevo sì la quantità di cose da preparare, ma confidavo di riuscire a fare tutto. Oggi sono a "-1", ho già fatto la valigia (evento assolutamente straordinario, visto che di solito la chiudo il giorno della partenza) mi sono rimaste un paio di stampe da fare, un gioco da preparare, qualche scatola da ritirare, tre "bussolotti" da Ovino Kinder da trovare, e la stampa di tre poster che io e Fhede avevamo preparato ha fallito miseramente l'obbiettivo di questa Convention visto che la ditta che doveva provvedere si è fatta di nebbia. Mi spiace veramente tanto per i poster, e avrei ancora da fare, se proprio mi avanza il tempo, alcuni audio "calibrati" per scandire il tempo per le prove Kobayashi, ma tutto sommato, poteva andare peggio... e fino a ieri sera alle otto, ero fermamente convinto che lo avrebbe fatto.
Resta che ormai sono al via e stamattina ho aggiornato il calendario introducendo tre nuovi conti alla rovescia.

Il 25 maggio andranno a zero ben due conti alla rovescia annuali, di cui almeno uno è un appuntamento quasi sacro: il 25 maggio sarà il settimo "Towel day", il "Giorno con l'asciugamano" per commemorare il mitico Douglas Adams, l'autore della "Guida Galattica per Autostoppisti". Io intendo celebrarlo, come ogni anno, e spero di essere in compagnia a farlo.
L'altro evento che cade il 25 maggio è il terzo "Nerd Pride day" e non potrei certo esimermi dal celebrarlo. In realtà, il fatto stesso di celebrare il Towel day si potrebbe intendere un modo di celebrare anche il Nerd Pride, specie se si considera che sarò in STICCON...
Effettivamente, mi piacerebbe organizzare qualcosa a Bellaria, e quasi quasi potrei proprio decidere di farlo al volo, nella speranza che qualcuno si aggreghi e si possano celebrare assieme una grande saga fantascientifica e comica e la nostra orgogliosa "nerditudine"...

L'ultimo conto alla rovescia che ho inserito andrà a zero il 4 giugno e segna quanto tempo mi separa (o meglio, separa me ed i miei compagni di corso) dal saggio finale del Primo Anno di Modena del corso della Impropongo. Il mio primo match di improvvisazione teatrale!
Per ora non sono tanto agitato: le scadenze della STICCON mi hanno impedito di pensarci, ma quando tornerò da Bellaria, con il conto alla rovescia a "-8", probabilmente comincerò a scontare questa tranquillità.
Comunque sia, vedremo... l'importante è divertirsi, magari facendo divertire, e ricordare la saggezza della "Guida" con le sue "large friendly letters" che compongono la scritta "Don't panic". E poi, "comunque vada, sarà un successo".

Presto, ne sono certo, altri conti alla rovescia appariranno sul mio calendarietto, e so già che da qui a fine anno mi spiacerà liberarmene, ma per ora, il mio segnatempo mi dice che queste sono le cose che mi attendono e che sorgono al mio orizzonte.

lunedì 19 maggio 2008

A volte ritornano... ed è sempre un piacere

Stanno tornando, ad ampie falcate, gli anni 80.
Si nota da tante piccole cose, a partire dalle vetrine e dalla gente in giro per strada: occhiali Ray Ban a goccia che sembrano venuti fuori da Top Gun, le Converse, gli stivaletti da donna flosci, le scarpe da donna con punte un po' arrotondate e tacchi che non sono piu' a sezione micrometrica...

E poi, non dimentichiamolo, sta tornando Indiana Jones!
Che bello...

Decisamente un periodo a cui tengo tanto, quel decennio, forse ero un po' piccolo per apprezzarlo fino in fondo, ma è il periodo in cui sono venuto su, quindi quegli anni sono sempre speciali per me.
Adesso ritornano, perchè la moda è fatta così con i suoi corsi e ricorsi e perchè alla gente piace sempre vivere "alla grande", anche se ovviamente sono una nuova copia un po' diversa.

Adesso ci sono le ragazze con le ballerine e i Ray Ban (all'epoca gli occhiali da fico ce li mettevamo noi maschietti che sognavamo di fare i fichi pilotando un TomCat ed atterrando sul ponte di volo di una portaerei) e i ragazzi con le All Star ed i capelli "Emo" (e qui non ci siamo: nessuno di noi avrebbe mai pensato di stirarsi i capelli per fare il fico e tirarsi un ciuffo davanti agli occhi per non vedere piu' una cippa).
Che poi, che diavolo mi rappresenta 'sto stile "Emo" ancora non l'ho capito del tutto...
Ci provo a capirlo, ma mi rimane un po' misterioso.
Forse un giorno lo capirò, ma fino ad allora rimango un po' perplesso.

Resta che gli anni 80 stanno tornando, e voglio ricordarli con le (cariche anche se un po' tristi) note dei Bowling for Soup e ricordiamo per un po' il...

"1985"

Woohoo
Woohoo

Debbie just hit the wall
She never had it all
One Prozac a day
Husbands a CPA
Her dreams went out the door
When she turned twenty four
Only been with one man
What happen to her plan?

She was gonna be an actress
She was gonna be a star
She was gonna shake her ass
On the hood of white snake’s car
Her yellow SUV is now the enemy
Looks at her average life
And nothing has been alright

Springstein, Madonna
Way before Nirvana
There was U 2 and Blondie
And music still on MTV
Her two kids in high school
They tell her that she’s uncool
But she still preoccupied
With 19, 19, 1985

Woohoo
(1985)
Woohoo

She's seen all the classics
She knows every line
Breakfast Club, Pretty in Pink
Even Saint Elmo's Fire
She rocked out to wham
Not a big Limp Biscuit fan
Thought she’d get a hand
On a member of Duran Duran

Where’s the mini-skirt made of snake skin
And who’s the other guy singing in Van Halen
When did reality become T.V.
What ever happen to sitcoms, game shows
(on the radio there was)

Springstein, Madonna
Way before Nirvana
There was U2 and Blondie
And music still on MTV
Her two kids in high school
They tell her that she’s uncool
But she still preoccupied
With 19, 19, 1985

Woohoo

She hates time make it stop
When did Motley Crew become classic rock?
And when did Ozzy become an actor?
Please make this stop stop
Stop!
And bring back

Springstein, Madonna
Way before Nirvana
There was U2 and Blondie
And music still on MTV
Her two kids in high school
They tell her that she’s uncool
But she still preoccupied
With 1985

Springstein, Madonna
Way before Nirvana
There was U2 and Blondie
And music still on MTV
Her two kids in high school
They tell her that she’s uncool
But she still preoccupied
With 19, 19, 1985

Bowling for Soup - A hangover you don't deserve (2004)

martedì 6 maggio 2008

Il tecno-fisco

Qualcuno vuole fare la cortesia di dire al Garante per la Privacy che dovrebbe smetterla di rompere le scatole?

Partiamo dal principio: mercoledì 30 aprile, l'Agenzia delle Entrate ha diffuso on line i dati relativi alle denunce dei redditi del 2005.
Qualche ora neanche e scoppia il finimondo: utenti che intasano il sito, Garante della Privacy che decide la sospensione della pubblicazione dei dati, Beppe Grillo che ironizza (mah...) affermando che l'idea è stata suggerita dalla mafia...
Passa ancora qualche ora e, con il sito down a causa dell'eccesso di traffico, i dati cominciano a comparire sulle reti di file sharing ed in vendita su e-bay, Visco difende l'iniziativa affermando che si tratta dell'attuazione delle norme sulla trasparanza fiscale, le associazioni di consumantori minacciano denunce contro l'Agenzia, sul Blog di Grillo volano parole grosse contro il genovese che si porta a casa, in un anno, più di quattro milioni di euro, ed il Garante viene intervistato dal Tg1.
Qui, raggiungiamo un momento comico di livello "zelighiano": il Garante, con la sua bella faccia, arriva in casa di quasi dieci milioni di italiani a dire che la sospensiva è dovuta al fatto che hanno richiesto chiarimenti all'Agenzia delle Entrate perchè, nonostante i dati siano pubblici per legge, nonostante i dati possano essere richiesti da chiunque ai comuni ed alle sedi dell'Agenzia, pubblicare on line dati tanto delicati potrebbe essere una violazione grave della privacy dei contribuenti.

Io stavo uscendo quella sera, ero lì che ascoltavo con un orecchio solo mentre mi lavavo la faccia e per un attimo ho sospettato di non aver capito bene. Mi fermo, chiudo l'acqua e, con la faccia ancora gocciolante, tendo l'orecchio a sentire bene cosa viene detto. Questo bel tomo, ammette serenamente che i dati sono pubblici e poi dice che pubblicarli on line potrebbe essere una violazione della privacy?
Va bene dire tutto ed il contrario di tutto per far contento l'interlocutore di turno, ma fare questo genere di cose nella stessa frase è ai limiti del delirio schizzofrenico!

La storia continua, ovviamente, ed è ancora in corso: nei giorni successivi, Visco ed il Governo uscente sono stati accusati di aver agito per rappresaglia, i giornali hanno pubblicato i dati di reddito di soggetti pubblici (come per altro hanno sempre fatto, proprio perchè i dati erano pubblici!), l'Agenzia è stata denunciata su quasi ogni tribunale italiano da non mi ricordo quale/i associazione/i di consumantori (anche loro potrebbero, ogni tanto, decidere che tacere e stare buoni è più saggio che rompere le scatole per nulla e fare idiozie?), Visco si è schierato in difesa del provvedimento, l'Agenzia ha fornito i chiarimenti richiesti dal Garante (citando le leggi sulla base delle quali ha preso la decisione, che rientra nel proprio potere decisionale) ed i dati sono ancora reperibili on line (anche se non ho capito se sono nuovamente sul sito o se bisogna arrangiarsi un po' per trovarli).

Guardo la vicenda e rido per non piangere: dati pubblici sono stati messi on line, e dunque? Cosa c'è di male?
Chi non ha niente da nascondere, non ha problemi in proposito, per come la vedo io, così come è chi ha la coscienza fuori posto, secondo me, a scagliarsi all'attacco.
Quello che più mi fa specie è che, leggendo i giornali e guardando i Tg, hanno fatto un gran parlare di redditi di attori, imprenditori, qualche giornalista, ma dei redditi dei politici non ho sentito un gran parlare...
Magari ascolto i Tg sbagliati, ma tu guarda, a volte, i casi della vita...