mercoledì 19 agosto 2009

I giochi dello zio ed il calderone rosso

La mia camera è un cantiere.
In realtà non ha mai smesso di esserlo da tre mesi a questa parte, da quando, cioè, mio padre ha reimbiancato casa e la mia camera ne è uscita rivoluzionata.
Intendiamoci, le cose da fare, per completare il lavoro, non sarebbero neppure tantissime: dovrei riorganizzare della roba su alcune mensole della libreria e dovrei sistemare il contenuto di un paio di mobiletti, ma per farlo serve tempo (merce rara) e la volontà di farlo (merce due volte più rara: sono mesi che, quando torno a casa reduce da giornate massacranti al lavoro, la mia voglia di fare è azzerata e mi riduco ad una larva stanca che ricarica le batterie facendo cose poco significative).
Ciò nonostante, stasera mi sono dovuto attivare ed ho smobilitato l'ennesimo pezzetto del cantiere.
Il motivo è banale: le ultime due cassette che contenevano materiale della camera servono a mio padre, che domani andrà a compare i pomodori per fare la Salsa.
Il risultato è che, filtrando alcune di quelle cose, che in passato vivevano sulle mensole in camera mia, alcune le ho avviate alla casa di mio fratello, sperando che mio nipote le apprezzi e le sfrutti più di quanto le avrebbe sfruttate suo zio, che avrebbe tenuto quei giochi, come soprammobili, a prendere polvere.

Pensando al motivo per cui mio nipote sta per ereditare dei vecchi giochi miei e di mio fratello, mi viene in mente una cosa...

In casa mia ci sono alcuni riti che, da un anno con l'altro, scandiscono il passare del tempo; alcuni di questi riti, quando ero piccolo, erano attesi, generavano aspettative, sperenza... erano vissuti come un momento epico.
Le torte di compleanno, i piatti stagionali, il viaggio dai parenti in Campania e Puglia e... la Salsa.

La Salsa era uno dei riti che attendevo di più.
Prima del giorno principale, c'erano due o tre giornate di lavori preliminari, ed il momento che prediligevo era il lavaggio delle bottiglie in cui veniva poi imbottigliata la conserva di pomodoro. Arrivava, quindi, la domenica: una mattina a lavorare di fianco al calderone in cui, prima, sobbollivano i pomodori in acqua (che poi venivano prelevati e passati nel passa-verdure che li privava di semi e pelle), e poi la polpa che veniva messa a sobbollire lentamente fino ad essere prelevata, ancora ustionante, ed imbottigliata. Mio padre imbottigliava e stendeva le bottiglie su un "letto" appositamente predisposto, sul pavimento del garage, con coperte vecchie dove le bottiglie di conserva passavano qualche giorno ad una temperatura tropicale. L'effetto era analogo a quello del passaggio a bagnomaria che alcuni praticano, ma il tutto era molto più lento e molto più coreografico.

Da piccolo, adoravo questa ritualità e mi risentivo per la limitata parte che mi era concessa: ricordo ancora quando cercavo di convincere mio padre che sarei stato attento e non mi sarei fatto male, scottandomi con gli schizzi di concentrato bollente, se mi avesse messo al calderone a rimischiare con il grosso cucchiaio di legno che usava. E ricordo lo spirito di competizione che animava me e mio fratello che ci contendevamo quel ruolo tanto ambito.

Poi gli anni sono passati e quel ruolo è diventato nostro d'ufficio, e col passare del tempo, la mia parte in quella magica ritualità annuale, come in diverse altre, è andata scemando.

Quando lavoravo al bar, negli anni, la mia funzione è stata affidata definitivamente a mio fratello (o a mio zio - aiutante per poter poi essere aiutato quando fosse venuto il suo turno di fare la Salsa) visto che, spesso, la domenica mattina io ero al lavoro.
A ben pensarci, credo che mi spiaccia un po' aver perso quella ritualità, ed il fatto di perderla anche quest'anno - mio padre intende fare la Salsa domenica, quando io sarò a Genova e Laigueglia... -, anche se so bene che, se venissi cooptato per la cosa, poi me ne lamenterei perchè sarei costretto ad una levataccia in uno dei pochi giorni in cui posso dormire...

Il lavoro - prima al bar, ma poi anche l'attuale - mi ha allontanato anche da un altro rito: quello del viaggio dai parenti.
Sono anni, ormai, che la decina di giorni d'agosto passati "giù" mi vedono latitante, incatenato al lavoro senza possibilità di svincolarmi.

Mi chiedo quanto, di questi riti perduti della mia infanzia, mi manchi realmente e quanto, il fatto che non vi prenda parte, mi allontani da quello che ero...
Forse è normale: crescendo le cose cambiano... ma a volte mi chiedo se non era meglio quando le cose erano più divertenti attorno ad un calderone di pomodoro bollente con qualche foglia di basilico.

lunedì 17 agosto 2009

Un tranquillo week-end ed un lunedì da paura

Quello appena trascorso è stato un week-end all'insegna del divertimento e del relax.
Chiacchiere, riposo ed un'ottima dose di divertimento, il tutto in compagnia di buoni amici e della mia stella... non mi vengono in mente moltissime cose che potrebbero essere meglio nella vita.

Il ritorno in ufficio, stamattina, per contro è stato ovviamente traumatico: non è che il lavoro arrivato da fare fosse tantissimo, ma questo ha portato alla possibilità di mettere mano alle cose rimaste in arretrato in questi mesi devastanti... ed è stato come scoperchiare il vaso di Pandora!
Le ore di straordinario non le conto praticamente più... continuo a sperare che anche questo mese decidano in pagarcelo invece che tornare a mettere le ore in cumulo con la Banca Recupero Ore, ma nonostante tutto questo sia solo una speranza, anche oggi ho accumulato altre ore... mah... chissà se mai potrò più dire di essere "in pari"?

giovedì 13 agosto 2009

Oh Madonna!

Infuria, nella cattolicissima Polonia, la polemica sul prossimo concerto di Madonna.

Inaccettabile che si tenga il 15 agosto! tuonano alti prelati ed associazioni cattoliche conservatrici. Anche Walesa si schiera contro il concerto che cade in occasione della più importante festività mariana (l'Assunzione... anche più importante dell'Annunciazione? mah... non mi pronuncio: non sono un esperto in materia...). Blasfema e inconoclasta!

Non sto neppure a fare i complimenti a Miss Ciccone, maestra dell'arte di far parlare di sè (arte abbastanza necessaria se sei un artista pop... eccheddiamine! questa è gente che campa di notorietà ed è giusto che faccia di queste cose: non è una santa, ma un'artista con una lunga carriera alle spalle ed una professionalità mica da ridere), ma mi chiedo: visto che in Polonia, come girano certe cose, lo sanno, perchè non linciano il genio che ha autorizzato il concerto, invece che crocifiggere la cantante?

Giusto una nota che mi viene in mente, per libera associazione con questo discorso: posso chiedere, disperatamente, al mondo (vabbeh, mi accontenterei dell'Italia, San Marino e Vaticano compresi... e lo vedi che sono un utopista?) di smetterla di rompere le balle sulla religione, "ora" compresa?

Ma dico io, è mai possibile che non si possa accettare, in questo nostro bel paese, che magari c'è gente che non vuole fare l'ora di religione ("Insegnamento della religione cattolica", precisiamolo, non di un qualcosa di più generico legato alla religione...) e che è fare pesare la cosa sul suo rendimento scolastico sarebbe una porcata?
Che poi, a voler fare i puntigliosi sulla sentenza del TAR del Lazio che ha fatto scoppiare l'atomica di ieri, i giudici hanno stabilito solo che gli insegnanti di religione non possono prendere parte "a pieno titolo" ai consigli di classe che decidono i punti degli studenti. In pratica, nella stanza ci restano e dicono la loro, solo che quando si tratta di votare se e quanti debiti dare, non possono dire nulla, così, giusto per evitare che un insegnante un po' fanatico voti per dare un punto in meno sistematicamente a tutti gli studenti che non hanno seguito la sua materia (cosa che, magari, sarà anche successo visto che questa sentenza fa seguito ad una serie di ricorsi contro i punteggi attribuiti ad alcuni studenti...).

Io sono agnostico ed anticlericale e, da quando i miei mi hanno lasciato la possibilità di scegliere, ho smesso di fare religione.
Intendiamoci, si fosse trattato di "storia delle religioni" o "religioni comparate", l'avrei anche continuata a seguire, ma era sempre e solo etica cattolica! Nulla in contrario, per carità, ma se preferissi avere una visione più ampia del mondo?
E poi, per cortesia, vogliamo smetterla con la patetica scusa, addotta da qualcuno dei paladini che ha già annunciato che impugnerà la sentenza del TAR, che la componente cattolica è una pietra fondante della storia e cultura italiana?

Con tutto il rispetto possibile, l'etica e la morale cattolica dove stava quando Papi, Vescovi e Cardinali sfornavano figli da far arrivare ad alte cariche politiche? Dove stava quando ricchi e poveracci costringevano figli e figlie ad una carriera religiosa assolutamente priva di ogni traccia di vocazione solo per un calcolo economico o per una distorta visione del concetto di buon nome? Dove stava quando governanti secolari e religiosi combattevano guerre sanguinose per motivi esclusivamente economici e politici, magari nascondendosi dietro il sacro paravento della difesa della religione?

Ok, siamo in Italia e la povera gente si fa il segno della croce quando passa davanti ad una chiesa, ma la povera gente chiede anche a San Gennaro la grazia di un terno al Lotto...

Quanti di quei gesti, che dovrebbero essere segni esteriori di fede interiore, sono sentiti e quanti sono un riflesso condizionato? Quanti, a messa, facendosi il segno della croce e chiedendo perdono perchè hanno "molto peccato" pensano davvero a quello che fanno e dicono e chiedono davvero perdono?
Quanto del sentire cristiano di tanti italiani è frutto di una riflessione ed una consapevole scelta etica e morale e quanto è condizionamento ed educazione forzata?
Ma soprattutto, quanto del fervore cattolico di certa parte della politica è manifestazione personale di una posizione morale profonda e sentita e quanto è esclusivamente calcolo politico?
Tutti saltano sul carro della difesa dei valori della cristianità italiana, quando gli fa comodo, ma poi delle regole religiose se ne fregano... ma di cosa ci si stupisce mai? In fin dei conti se ne fregano anche delle regole della giustizia italiana, della costituzione ed altre analoghe amenità...

Silenzi di una mattina d'agosto

In queste mattine che precedono ferragosto capita, andando in ufficio come ogni buon forzato del lavoro, di notare una cosa in centro a Modena: il mondo è molto più silenzioso del solito.

Ci sono meno auto che passano per Canalchiaro e molti meno passanti.
A dire il vero, c'è molta meno gente in generale, come prevedibile...
Certo, la crisi c'è e Modena non è una città chiusa per ferie come poteva essere anni fa.

Resta che fa una certa impressione comunque rendersi conto che nei dieci/quindici minuti a piedi che mi separano dal (più vicino del solito) parcheggio al portone dell'ufficio, con un po' di fortuna (leggasi: se non incrocio un autobus), posso riuscire ad avere come accompagnamento solo il rumore dei miei pensieri.
In fin dei conti, chi ha detto che una città quieta è una brutta cosa?

mercoledì 12 agosto 2009

Confini inesistenti e cervelli fuggitivi

Domenica, ritornando da Genova, ho avuto modo di notare una cosa che, pur avendola vista ormai diverse volte, forse non avevo notato fino in fondo.
Il percorso che seguo, mi porta ad attraversare la provincia di Genova, quella di Alessandria, quella di Pavia e poi l'infilata Piacenza, Parma e Reggio.
Normalmente, in autostrada, al confine tra una provincia e l'altra, ed a maggior ragione al passare di una regione all'altra, si incontrano degli enormi cartelli che ti annunciano il confine e da dove stai passando a dove.
Passando da Alessandria a Pavia, infatti, si trova un bel paio di cartelloni che fanno questo annuncio, ma poi... Passando da Pavia a Piacenza, si incontra solo il confine della provincia e non quello della regione.
Personalmente, è qualche tempo che sostengo che sarebbe da proporre la cessione del piacentino alla Lombardia in cambio della provincia di Mantova (i mantovani sono più "emiliani": hanno un pezzo di zona di produzione di Grana Padano e mangiano tortelli di zucca, tanto per dire...) ed evidentemente anche l'ANAS (oltre che le Poste per cui la zona di Piacenza è nella "regione postale" della Lombardia e Mantova in Emilia-Romagna) la pensa così.

Rientrato a Modena dopo la tappa bolognese, comunque, sono andato a cena dalla Gi, dove c'era un po' di varia umanità fisica (Pesce, la Volpe, Carletto, la Fra, Manolo ed un po' di extra).
Mi ha colpito, e stimo un sacco, Pesce che si è votato all'autoproduzione di sapone, dentifricio, ecc., ma la cosa che mi ha più colpito è stata la consapevolezza di stare toccando con mano il problema dei "cervelli in fuga".
La Volpe in Norvegia, Carletto e Manolo tra Oxford e Cambridge e tutti gli altri sparsi per il mondo...
A volte mi chiedo se non ho fatto un errore decidendo di non tentare la carriera accademica, ma poi, guardando i miei amici che ci stanno provando e che sono costretti a questo tipo di vita, mi chiedo se sarei stato capace di fare la stessa da emigrato che fanno loro...

Resta che c'è una bellissima immagine che ha regalato Nils (che voglio provare a citare, ma sono certo di non essere preciso):
... cervello in fuga, sì, il problema è che il mio è riuscito a seminarmi!

domenica 9 agosto 2009

Traslochi

Oggi si trasloca!
O meglio, oggi, ritornando da Genova, farò il primo viaggio del trasloco di Fhede verso la terra dei tortellini.

Guardando l'ingresso di casa sua, rifletto visualizzando mentalmente la metratura cubica del bagagliaio della mia auto... ed un brivido di terrore mi corre lungo la schiena.
Sarà sicuramente un viaggio interessante, e tutto sommato positivo visto che sarà una cosa in più a cui la mia auto sarà sopravvissuta durante il suo rodaggio.

A parte le considerazioni volumetriche, comunque, c'è una parte di me che sta sorridendo felice da alcune ore. Che ci posso fare?

venerdì 7 agosto 2009

Il salmone in scatola ed Isoradio anni 80

Oggi sono stato viaggiatore: sono a Genova e ci sono arrivato partendo appena uscito dall'ufficio.
E' sempre interessante, in questo periodo, venire a Genova il venerdì sera: almeno nella prima metà di Agosto, ci si sente delle specie di salmoni che risalgono la corrente del fiume di auto che vanno verso il mare... beh, diciamo l'altro mare.
Mentre viaggiavo, tranquillo e sereno a 120-130 km/h in A1 diretto verso Milano, vedevo dall'altra parte un fiume (per loro fortuna: sarebbe stato peggio se avessi visto un "lago") di automobili che andavano nella direzione opposta... e ovviamente, mi sono sentito un salmone, sì, ma in una scatola grigio metallizzato...

Durante il viaggio, ma anche stamattina mentre andavo a Modena, ho avuto modo di ascoltare un po' Isoradio: meglio essere pronti psicologicamente nel caso si prospetti un bel tratto di colonna...
Ho avuto modo di constatare una cosa: chi si occupa della programmazione musicale di quell'emittente, a quanto pare, ha un rapporto conflittuale con quello che è stato composto meno di dieci anni fa! Bello sentirsi ancora negli anni '80 e '90, ovviamente, e poi gli "80s" sono tornati di gran moda, ma riuscire a sentire una sola canzone post 1999 in più di un'ora di ascolto è quantomeno surreale.... e mi è anche piaciuto, visto che io le cose surreali le trovo sempre divertenti!

giovedì 6 agosto 2009

Lo stupor mundi e la vita su Marte

Oggi, in pausa pranzo, ho avuto modo di leggere un articoletto, sul giornale, che parlava dell'assegnazione del premio "Gioco dell'anno" avvenuta di recente, come di consuento, in Germania. Il gioco che ha vinto (Dominion) in Italia è pubblicato dalla StuporMundi... leggere quel nome mi ha ricordato Federico II di Svevia, lo "Stupor mundi" per antonomasia.
Curioso come la più improbabile delle cose possa farmi tornare in mente uno dei personaggi storici che ho sempre trovato più interessanti.
La mia testa, spesso va per la sua strada, e - a dirla tutta - spesso non mi dispiace affatto: quando dal grande ricettacolo delle informazioni utili che ho tra le orecchie viene fuori un ricordo interessante, rivaluto l'utilità dell'archivio che mi porto appresso.

Dopo queste considerazioni, una nota sulla mia serata.

Stasera sono rimasto a casa, con le batterie da ricarcare data la settimana lavorativa che volge al termine e dato il week-end chilometrico che mi attende.
Sono rimasto a casa e, proprio perchè la tensione era bassa, ho guardato la TV; telefilm, in particolare.
Mamma Rai in prima serata non si sbilancia a mettere una prima visione neanche se prendi a bastonate il palinsestista: sarà che l'idea delle prime TV che passa Mediaset fa paura a certi funzionari che non vogliono perdere il posto, ma resta che, lo slot più appetibile è costellato di repliche. Qualcosa di interessante, però, per i volenterosi che hanno la pazienza di arrivarci, si trova se si arriva a gustare l'inglese Life on Mars.
Non ci si faccia trarre in inganno: il titolo è un riferimento all'omonima canzone e la fantascienza, con questa serie, non è che c'entri molto... forse... chissà...
Niente spoiler alert per un motivo, sia chiaro: io per primo non l'ho ancora vista tutta, quindi lascio a chi vuole saperne di più il procurarsi le informazioni del caso.
Resta il fatto che, la puntata che ho visto questa sera, mi ha fatto tornare in mente l'ignoranza cronica di certi discutibili soggetti dall'allineamento politico pseudo-nazional-socialista di cui si possono leggere, a volte, le invettive sui muri di qualche palazzo o sulla porta di qualche bagno pubblico (cosa, quest'ultima, peraltro capitatami realmente in quel di Genova...).
Questi simpaticoni, ancora oggi, a volte tirano fuori concetti un po' demodè quali quello di "Razza Ariana".
Questi soggetti discutibili, se fossero un po' più documentati su quello di cui parlano, saprebbero che il concetto di "Razza" è alquanto superato (anche se sicuramente troverebbero modo di affermare che il superamento di quel concetto è chiaramente l'opera di esponenti di razze inferiori) e che la loro cara "Razza Ariana", secondo la loro idea di superiore ed inferiore, andrebbe a collocarsi più tra le ultime che non tra le prime.
Pensandoci bene, a volte, l'ignoranza sa generare momenti di pura, ed involontaria, comicità...

mercoledì 5 agosto 2009

Una nuova determinazione... e il punto della situazione

Dice "Ma che cosa lo tieni a fare un blog se poi non ci scrivi mai?"
Dico "E' un mondo di tenebra..."

In realtà, il fatto che sia un mondo di tenebra non spiega nulla. Il vero motivo per cui sono sparito dalla circolazione per quasi sei mesi è che sono un lavativo senza spina dorsale...
D'accordo, forse il giudizio è un po' troppo severo, ma l'idea di fondo è che scrivere richiede tempo, ed il tempo è un bene tanto prezioso quanto raro, nella mia caotica esistenza analogica.
Eppure, rieccomi, e questa volta con un'idea nuova: l'idea di cambiare.

Cambiare non è mai facile, e nel caso specifico, rischia di essere un'impresa titanica, ma questa volta ho deciso di farlo e lo farò!

Rileggo l'ultima frase che ho scritto, ed all'improvviso mi risuona in testa una canzione di Daniele Silvestri...

"Illuso"

Illuso è chi pensa che un prete sia sinonimo di santità
chi un giorno decide il da farsi ed è sicuro che lo farà
Illusa è la gente che crede in una o più divinità
soltanto se quello che vede non è conforme alla normalità

Chi vive superficialmente ma crede di apprezzare le piccole cose
chi vuole sedurre una donna regalandole rose, regalandole rose

Illuso è chi cerca in un bacio il suono di mille campane
chi guarda alle stelle e vedendole lì non le trova poi tanto lontane

Illusa mia madre quel giorno che disse mio figlio mi darà
l'amore di cui ho bisogno, perché mio figlio un buon figlio sarà.

Chi vive superficialmente ma crede di apprezzare le piccole cose
chi vuole sedurre una donna regalandole rose, regalandole rose

Illuso anch'io continuamente, confuso tra tante realtà
ma se scoprirò quella giusta, chissà se poi l'illusione cadrà
se scoprirò che c'è una sola realtà non credo che mi basterà.

Daniele Silvestri - Prima di essere un uomo (1995)

Il fatto di essere un illuso, per altro, non mi dispiace neppure tanto: mi piace l'idea di essere un inguaribile e patetico individuo convinto che, da qualche parte, ci sia una realtà migliore... magari una realtà in cui sono migliore di quello che sono in questa surreale parodia di un mondo sensato che di sensato non ha, solitamente, neppure la parvenza.

L'ora è quella che è e mi chiedo che senso abbia perdersi in filosofeggiamenti notturni, ma il bello di essere da solo in casa sta proprio nel fatto che posso permettermi di farli: non mi devo preoccupare della luce accesa e della porta aperta che potrebbero disturbare i miei che già dormino visto che, se stanno già dormendo, è a seicento chilometri da qui.
Essere da solo in casa mi piace: mi da quell'assaggio di indipendenza e di solitudine non solitaria che una parte di me cerca da molti più anni di quanto non fosse auspicabile in principio.

Resta che posso permettermi di scrivere un po'... beh, forse tanto, ma giusto per togliermi una soddisfazione: da domani si cerca di cambiare!

Sono passati sei mesi e non sembra... almeno non in primissima istanza, ma poi basta soffermarsi un attimo a rifletterci e ci si rende conto di quanta roba è successa nella mia vita. Già, nella mia esistenza, perchè se uno si prendessi la briga di osservare le esistenze delle altre miliardi di entità che vagolano su questo pianeta...

Sei mesi fa non sapevo di che morte (lavorativa), mi toccava di morire: con un contratto a tempo determinato in scadenza, ai tempi della crisi economica, una qualche agitazione uno ce l'ha sempre, ma alla fine, la mia condizione precaria si è stabilizzata (almeno fino al 2011...) ed una nuvola si è diradata dal mio futuro.

Sei mesi fa, ero uno studente del secondo anno del Corso di Match di Improvvisazione Teatrale di Modena, mentre oggi sono un amatore. Il 9 giugno scorso, in quel di Sassuolo, le G(i/nu)raffe hanno dato il meglio di sè, ed un paio di settimane dopo è arrivato il verdetto. Passate ancora un paio di settimane, è arrivata la prima convocazione, ed il 22 luglio, sempre in quel di Sassuolo, un nuovo amatore ha fatto il suo esordio con il numero "44 Rosso". Non so se ci saranno altre convocazioni nel mio futuro, ma di sicuro ci sarà ancora tanto impegno e tanto studio, tanto allenamento e tanta voglia di fare, e poi venga quel che deve venire.

In questi sei mesi, ce n'è stati due dove l'improvvisazione è stata un battito che dava il ritmo alle mie settimane: allenamenti a Modena, per il corso, ed allenamenti a Bologna. Confrontarsi con amatori d'esperienza e professionisti, e sentirsi in grado di non fare la figura del manico di scopa, ha aiutato un sacco.

In questi sei mesi, c'è stato un incidente automobilistico... nulla di grave, sia chiaro, ma un'auto da cambiare. Ed ora c'è un'auto nuova, che ripago un po' alla volta ai miei genitori che mi hanno aiutato ad evitare un finanziamento/ladrocinio.
E l'idea di avere un finanziamento a tre zeri da ripagare mi fa sentire un po' più vecchio.

In questi sei mesi c'è stato il gioco di ruolo, che è andato e venuto. Ci sono stati gruppi che hanno fatto scintille (e ancora mi chiedo quanto e cosa avrei potuto fare per evitarle) e gruppi che si sono allargati. E c'è stato l'ALEA che si è fatto sempre più forte e robusto, in grado di reggere sulle sue spalle sempre più peso, sotto lo sguardo orgoglioso di un creatore felice.

In questi sei mesi c'è stato il lavoro... c'è stato e c'è ancora. Prepotente, si è fatto tiranno che non da scampo: ladro in grado di trafugare tempo, energia, esistenza. C'è e ci sarà ancora... ladro di ferie, in grado di mangiare giorni alla STICCON costringendomi a fare il pendolare tra l'ufficio e la convention.

Eppure le ferie ci sono state lo stesso, strappate con le unghie e con i denti, anche se tutte si riassumono in una settimana nell'algida (beh, nel caso specifico, sorprendetemente torrida) albione: una settimana a Londra, a cavallo tra la fine di giugno e l'inizio di luglio, sperando di trovare il fresco e trovando un'ondata di calore che quasi faceva il paio con le temperature italiche. Fabiuzzo, rivisto dopo tanto, matto come sempre, e tante cose da vedere e rivedere, con occhi diversi perchè accompagnato da una persona diversa.

In questi sei mesi c'è stato Star Trek, con la convention dimezzata ed il film, con i progetti dello Star Trek Online spiati e con le fatiche legate al manuale dell'ALEA:EST, con i folli propositi e le belle idee.

In questi sei mesi c'è stato altro, ovviamente, tanto da riempire almeno altrettante righe, ma l'ora si è fatta consona più al cuscino che alla tastiera, quindi l'onesto dattilografo ripone lo strumento, si stiracchia e lascia che una sinfonia di crepitii parta dalle rattrappite dita.
Un'ultima lettura, una verifica alla punteggiatura, e poi il click che rende tutto vero nell'irreale mondo dei bit in movimento.

Sono tornato on line! Chissà cosa succederà ora...