domenica 31 ottobre 2010

Ritorni, ponti, traslochi ed effetti quantistici

Continua la mia vita sulla A22, anche se sempre più spesso mi ritrovo anche sulla A4.

Viaggiando da e per la provincia di Bolzano, ho scoperto una cosa che non avrei mai sospettato: Isoradio non copre tutto il territorio nazionale! Anzi, a nord di Mantova puoi essere praticamente certo di non riuscire a sentire nessuna notizia che riguardi il resto d'Italia, almeno se sei sulla Brennero.

Di per sè, questa scoperta non mi avrebbe fatto nè caldo nè freddo se giovedì non ci fossero stati un numero non meglio quantificato di chilometri (tra gli otto ed i dieci) di coda tra lo svincolo A22/A4 e Mantova.

Giovedì sera stavo rientrando dal mio alpeggio tecnologico per una giornata di ferie che avrebbe dovuto vedermi a Lucca in occasione del Games... purtroppo la mia Moretta ha avuto la bella idea di ammalarsi (accusandomi di aver portato in pianura un virus sudtirolese dopato dalla sopravvivenza ai miei anticorpi... anche se nulla di questo è stato dimostrato o suffragato da altri dati che non fossero le sue accuse) e quindi la trasferta toscana è saltata miseramente.
Ad ogni modo, mentre avvertivo mio padre del fatto che l'indomani sarei stato a casa per dare una mano a pulire la mia cucina (appena installata) ed il resto del mobilio (a questo punto completo... a meno di un paio di sedie in più che ho acquistato oggi stesso...) preparando il trasloco, lui mi informava della coda.
Di lì a due chilometri, cominciava la martellante sequenza di annunci da parte dei pannelli informativi in autostrada... ma purtroppo Isoradio taceva e non mi riusciva di aggiornarmi in alcun modo (non so perchè, ma la frequenza delle informazioni sul traffico della Brennero alla mia autoradio non piace...).

Arrivato all'altezza di Verona, allarmato dall'idea di una decina di chilometri potenzialmente a passo d'uomo (non saprò mai quanto problematica fosse la situazione, ma la dicitura "code" non si presta mai ad interpretazioni ottimistiche) ho optato per il giro alternativo: Verona-Padova-Bologna.
Esito complessivo del viaggio:
- partenza da San Martino in Passiria ore 18:00
- arrivo a Bologna ore 22:00
- soste effettuate 0.
Nulla di cui stupirsi se al mio arrivo ero un pochetto provato.

Nonostante le premesse non esaltanti, le due giornate successive sono state proficue dal punto di vista della sistemazione della mia nuova dimora e, se tutto va bene, domani i primi materiali cominceranno a percorrere i sette chilometri che separano casa dei miei da casa mia.
Stanotte, poi, per la prima volta dormirò nella mia fiera magione solatio.
Preciso che non è la prima volta che ci dormo: già la settimana scorsa ho innaugurato il materasso, ma quella sera la mia Luce era con me.

Le giornate emiliane mi hano un po' ricaricato. Certo, i chilometri percorsi sono una quantità ragguardevole, come le cose fatte e le persone incontrate (anche grazie all'annuale evento sociale a casa della Paola in quel di Bologna), ma ho bisogno decisamente di fare il pieno di enegia: le settimane che mi attendono potranno mettere a dura prova la mia resistenza.
Con ordine: per la settimana entrante le prospettive sono di tre giorni (dopo il lunedì festivo) in subtirolo, giovedì sera rientro in quel di Bologna, venerdì in giornata a Milano (sia reso grazie al signor Frecciarossa), serata con partenza alla volta della Liguria e fine settimana genovese.
Le due settimane successive rischiano di essere pure peggio... Lunedì, martedì e mercoledì in pianta stabile a Milano, giovedì a San Martino e venerdì a Modena in telelavoro... Con la nota di suspance su dove dormirò mercoledì sera: a Milano, Modena o San Martino?
Comincio ad avere momenti in cui mi sento una particella quantistica in uno stato delocalizzato: dove mi sveglierò domani mattina?
Thriller notturni a parte, credo che se sopravviverò al mese di Novembre nulla potrà più mettere alla prova la mia resistenza.

Sempre nell'ambito del progetto "energia in ricarica" una nota su una serata cinematografica trascorsa a Bolzano la settimana scorsa: in occasione del venticinquesimo anniversario di "Ritorno al futuro", con David (collega sudtirolese) sono andato a vedere questa assoluta perla della storia del cinema nello spendore della versione rimasterizzata su grande schermo.
Serata che risulta sempre esaltante quando le note di "Power of love" cominciano a risuonare su uno skateboard in giro per le strate di Hill Valley.
Positiva la serata anche in termini di compagnia: David è simpatico e, nonostante all'inizio pensassi fosse molto taciturno, in realtà e abbastanza propenso alla conversazione... probabilmente quello che lo frena è la sua padronanza della lingua di Dante, ma forse la serata con un logorroico senza freni come me può averlo aiutato un po' (lavorando quindi per il progetto del capo che sperava che la mia presenza in ufficio aiutasse a rafforzare la lingua italiana presente, ma non molto radicata, nei miei colleghi sudtirolesi di madrelingua teutonica - o quasi).

mercoledì 20 ottobre 2010

La costante dell'incostanza

L'incostanza è l'unica costante della mia esistenza.
Che poi sono costante, in alcune cose, ma in certe altre...
Destino infame di un ossessivo compulsivo "a tratti".

Il mio alpeggio tecnologico continua, tra connessioni serali ballerine, giornate in ufficio sempre un po' più lunghe di quanto sarebbe ragionevole fare, costi telefonici che schizzano alle stelle e chilometri... tanti, tantissimi, incommensurabilmente tanti chilometri.

Dagli inizi di settembre ad oggi, la mia auto ha già fatto passare sotto le sue ruote (che prima o poi dovrò decidermi a controllare e forse a cambiare) poco meno di settemila chilometri. Stando alle mie attuali stime, questi due mesi si concluderanno con una media di quattromila chilometri al mese: un po' più del 60% in più rispetto alla media del primo anno di vita della mia auto.
La cosa che mi da più fastidio è che, nonostante a me piaccia guidare, alla lunga ne sto uscendo un po' provato.
La strada da Modena a San Martino in Passiria ormai la faccio con il pilota automatico, così come quella alla volta di Cascina Gobba (a Milano, dove si trova il parcheggio scambiatore dove lascio l'auto quando devo andare - abbastanza di frequente - dal clientone sul cui progetto stiamo lavorando), ma la presenza di qualche TIR isterico e qualche automobile decerebrata mi ha già fatto rivedere l'intero film della mia vita almeno tre volte... Per adesso solo gran spaventi e sono sempre riuscito ad evitare di fare la frittella contro un guard rail in A22; spero tanto che continui così ancora molto a lungo.

In queste settimane, poi, è cominciata la EAST CONFERENCE della Lega Impropongo di Improvvisazione Teatrale (leggesi: il campionato di Modena di Match d'Improvvisazione).
Per un paio di serate sono stato in regia, nel cabinotto là in cima, alle luci... e mi piace un sacco.
La terza serata, invece, per la prima semifinale del campionato, sono stato sul palco ed ho preso parte ad uno dei match più belli che abbia visto (beh, per quanto li si possa vedere mentre li fai...) e quasi sicuramente il più bello a cui ho partecipato.
La mia squadra (le "Stalking Frogs") ha mancato il treno per la finale, ma solo allo spareggio e dopo un match tiratissimo, con quattro conteggi, con bellissime improvvisazioni, con il mio primo fallo personale ed il mio primo "Rifiuto del personaggio" (mi spiace, non mi era mai successo, ma questa volta mi è proprio scappato il controllo a causa della piega che aveva preso l'improvvisazione...).
Per la prima volta, questa settimana, non farò io le interviste dopo gara ai capitani (dopo averle fatte per le prime tre serate) e non credo che riuscirò a tornare con il microfono in mano neppure nella finale... sicuramente tornerò alla carica nei prossimi campionati quando riuscirò ad andare a dare una mano.
La cosa che più mi disturba, però, è il fatto di star perdendo degli allenamenti di impro a causa della mia vita al confine... spero di riscire a ristabilirmi in Emilia per riprendere una presenza regolare.

Sempre a causa del confino, è irregolare anche la mia presenza attorno al tavolo da gioco di ruolo: le sessioni del giovedì del gruppo ALEA:EST della USS Excelsa procedono (per fortuna o purtroppo, dipende dai punti di vista) a singhiozzo e quindi non ne sto perdendo molte, ma quelle della USS Mar Oscura si sono tornate a fermare a causa della mia assenza.
Continuo a fare la mia parte per il progetto lavorando al Manuale che stamperemo ai inizio nuovo anno e per ora lavoro all'impaginazione dell'avventura che vogliamo portare a Lucca, ma non è come giocare.
Per fortuna, dopo Lucca, dovrei riuscire a far giocare nuovamente il gruppo dei miei sconclusionati avventurieri Kondai (in quel di Genova) e la settimana successiva dovremmo tornare in pista con gli eroi di Libertas (a Bologna)... peccato non riuscire ancora a riprendere con le miei temerarie di Northern Harbor (sempre a Bologna), ma mai dire mai...

La cosa che più mi infastidisce, comunque, di questo mio alpeggio, è che a causa della distanza che mi separa dalla mia nuova casa, sto collaborando limitatamente alla sua messa in servizio.
Mio padre, fieramente armato del suo nuovo avvitatore, sta assemblando i mobili IKEA che saranno i miei compagni di mille giornate (spero) e sta - senza l'avvitatore - marcando come un mastino l'idraulico che dovrebbe (proprio nella giornata di oggi) sostituire la pompa dell'acqua della mia caldaia che, negli anni in cui è stata ferma, si è spaccata.
Io, per parte mia, venerdì farò la prima prova di telelavoro da casa, in uno studio dove le ante dei mobili sono ancora da registrare e dove spero che funzioni la connessione VPN verso l'ufficio di cui ancora non ricevuto le specifiche... il tutto con una parentesi per andare a fare la richiesta di cambio di residenza in Comune a causa delle idiote regole dei contratti dell'ENEL che impongono di fare richiesta di cambio di residenza entro 40 giorni dall'attivazione del servizio... Non so come andrà a finire, visto che la camera da letto e la cucina - che dovrebbero arrivare questa settimana - ancora non si sono viste.

Ad ogni modo, nella costanza della mia incostanza, domani si monta in macchina a fine giornata d'ufficio in rotta verso l'Emilia... sperando di vedere sempre più spesso la grande pianura da dentro invece che da sopra le colline veronesi.