venerdì 2 marzo 2012

La prima "vittima" di Youtube

Ieri si sono spenti due personaggi famosi per motivi differenti: Lucio Dalla e Germano Mosconi.
Di Dalla si parlerà a lungo, ma di Mosconi, probabilmente, molto meno, ciò nonostante, il sito de La Repubblica ha pubblicato un pezzo sulla cosa... un pezzo che non mi è piaciuto granchè.

Germano Mosconi, per chi non lo sapesse, era un giornalista sportivo veneto assurto agli onori della cronaca web quando erano stati pubblicati, su Youtube, dei suoi fuori onda pieni di imprecazioni.
All'epoca, alcuni miei amici me li avevano fatti scroprire e, per quanto loro trovassero quelle compilation più divertenti di quanto non le trovassi io, erano comunque carine, ed avevano decine di migliaia di visualizzazioni cadauno.
Internet non scorda mai niente - anche se in realtà scorda tutto ad una velocità impressionante - ed ancora oggi quei video continuano ad accumulare visualizzazioni.

Repubblica ha definito Mosconi la "prima vittima di Youtube" e l'articolo che ne parla ricorda come lui fece causa a chi aveva caricato quella roba; poi, però, l'autore si lancia in una filippica sulla dignità di una persona violata da quel comportamento infido di alcuni suoi colleghi che, presi i fuori onda, li pubblicarono online, sulla professionalità dimenticata di un giornalista messo alla berlina dal web, sul fatto che l'imprecazione che suscita tanta ilarità, per un veneto, altro non è che un intercalare, ecc, ecc...

Mosconi, per quanto mi rigurda, aveva tutti i diritti di essere incazzato come una pantera, ma l'autore non ha il diritto di fare la morale all'intero mondo web.

Se ripenso a con che occhi ho sempre guardato io quei video, non ritengo di dover essere catechizzato da nessuno: per me erano momenti di vita vissuta, momenti normali di un giornalista cui non va dritta una cosa e si lascia andare, momenti umani di una persona che le "regole del gioco" vorrebbero sempre inappuntabile davanti alle telecamere, momenti normali per un veneto schietto che, lo sa chiunque senza bisogno di avere maestrini in giro, quando deve dire tre parole ne dice cinque di cui due sono imprecazioni (solitamente anche molto creative e divertenti).
Di Mosconi abbiamo visto la vera umanità più che di tanti altri proprio perchè qualche suo collega aveva deciso di farcela vedere, di farci vedere un professionista serio che si lasciava andare, ma comunque un professionista serio, capace di rigirare lo stesso "lancio" più volte fino a farlo bene.

Non dico che Mosconi sia un eroe dell'epoca della televisione - dove tutti sono di plastica, perfetti ed inappuntabili - incoronato dalla "cultura" del web ma era semplicemente una persona vera guardata, in momenti veri, da persone altrettanto vere... una persona reale in quel mondo finto ed artificiale che è la televisione che arriva a noi, non spiata dai guardoni del web, ma "condivisa" da altre persone normali... e le persone normali ridono della normale verità di altre persone: è normale ridere di un'altra persona a cui qualcosa va storto e si lascia andare, perchè suscitano qualcosa, mentre la plastica asettica non suscita niente.