mercoledì 17 aprile 2013

Oblivion

Sabato eravamo a Genova ed abbiamo colto l'occasione della serata libera per andare al cinema.
Siamo andati a vedere Oblivion e, personalmente, l'ho apprezzato parecchio.

Il trailer, a tratti, fa pensare ad un action movie di fantascienza, ed in effetti un certo numero di scene d'azione ci sono, ma alla fine ci sono aspetti molto interessanti che vanno ben al di là di una scazzottata con gli alieni cattivi.
Guardando il film, fin dal primo minuto, si ricevono un sacco di informazioni dalla voce narrante del protagonista su chi egli sia, su chi sia la sua compagna, su che cosa essi facciano, su cos'è successo al loro mondo, su chi siano i suoi avversari e su quali siano gli obiettivi della loro missioni, la ricompesa che li attende, ecc, ecc... ma il protagonista - un ottimo Tom Cruise, se devo dire la verità - è un personaggio inquieto a cui il mondo in cui vive sta stretto... c'è qualcosa di stonato nella canzone che lui stesso canta, e ne è perfettamente consapevole.
I ricordi sono la sua ossessione: ricordi che non dovrebbe avere, perchè ha subito la "cancellazione della memoria obbligatoria" cinque anni prima, come parte del protocollo dell'incarico che svolge; e che i ricordi, o meglio la loro assenza, siano un tema importarte della trama lo si capisce già dal titolo.
Ok, da qui in poi potrebbe scapparmi qualche spoiler...
Sulla Terra post atomica e priva della Luna - che pende in frantumi nel cielo - di Oblivion, il protagonista - Jack Harper - ha convinzioni semplici: è un tecnico che ripara droni da combattimento che sorvegliano delle turbine la cui funzione è quella di trasformare l'acqua in energia, energia che serve agli ultimi umani rimasti indietro sulla stazione orbitale Tet, dopo che il grosso degli altri sopravvissuti è già partito, per raggiungere la loro nuova casa su Titano. Sulla Terra si aggirano ancora gli Scavenger, gli invasori alieni che hanno causato la distruzione della Luna, ed a cui gli l'umanità lascerà un pianeta prosciugato.
Come giustamente nota il protagonista, c'è dell'ironia nella situazione: la guerra è stata vinta dagli umani ma, nonostante questo, sono loro che se ne vanno... sa tanto di vittoria di Pirro.

Ad ogni modo, come si intuiva già dal trailer, in realtà i mistiosi Scav altro non sono che esseri umani... il problema è che questa rivelazione - che arrivava alla fine del trailer lasciandoti con la sensazione di averti spoilerato l'intero film - arriva un attimo prima della pausa tra il primo ed il secondo tempo (se il film lo si vede in un cinema che ancora la fa).
Mentre aspettavamo che si spegnessero di nuovo le luci, noi due ci guardavamo e ci interrogavamo su che senso avesse quella rivelazione a quel punto... c'era la vaga sensazione di essere incappati in un film di cui ti avessero rivelato troppo e ci chiedevamo perchè.
La risposta che mi davo io, era abbastanza semplice: è un film di fantascienza e spesso i tralier dei film di questo genere sono molto rivelatori... la mia ipotesi è che la scelta di farli così sia legata al fatto che, si tratta di un genere non necessariamente popolarissimo e quindi, se non viene spiegato molto nel trailer, c'è il rischio che il film venga ignorato, da parte del potenziale pubblico, perchè... "mah, cos'è quella roba lì?". Ok che c'è Tom Cruise e le sue fan le hai già portate al cinema semplicemente con alcuni dei poster promozionali, ma potrebbe non bastare per coprire il budget di un film ad alto costo.

In realtà, il trailer non è così rivelatore come possa sembrare.
Guardandolo mi ero fatto l'idea di una lotta tra due "classi sociali" che aveva portato una ricca élite tecnologicamente più avanzata (quelli della fazione cui appartiene il protagonista, che abitano su piattaforme aeree in un mondo bianco e luminoso con veicoli che fanno mirabili evoluzioni) a scontrarsi con una maggioranza tecnologicamente più arretrata e povera (gli avversari della rivelazione finale del trailer, che vivono in posti oscuri che sembrano acciaierie abbandonate e che indossano neri abiti logori e stracciati), ma senza che queste fossero rivelate alla "truppa" dell'élite.
Il bello è che non è affatto così.
Gli Scav non sono chi sembrano, ed i loro abiti logori non sono sintomo di povertà... certo, tra loro ci sono anche profughi e fuggiaschi, ma le cose non stanno per niente come pensavo... e men che meno stanno come pensava il protagonista.

La rivelazione dell'inganno in cui mi ero spinto da solo, è stata notevole, così com'è stato notevole rendersi conto che c'era un motivo se mi sembrava - per tutto il primo tempo - che ci fosse qualcosa di  strano, qualcosa di stonato: nelle scene in cui c'erano comunicazioni radio tra la base a terra ed il Tet c'era qualcosa che non mi quadrava, qualcosa che mi lasciava perplesso e non capivo perchè... alla fine, con le rivelazioni degli ultimi dieci minuti, le cose si sono chiarite e sono riuscito a spiegarmi anche quel senso di perplessità che mi assillava.

Oblivion ha anche un altro merito: c'è, nelle scene, qualcosa di subdolo, che non noti subito finchè non te lo fa notare la pagina di Wikipedia in inglese che parla del film: c'è spessissimo un sacco di luce!
Ci sono occasionali scene al buio, in posti chiusi, ma la maggior parte del tempo il mondo è luminosissimo, quasi abbagliante.
Una scelta registica interessante, legata anche alla possibilità di sfruttare la luce naturale in riprese fatte - da quello che leggevo - in estate in Islanda, volta a portare più luce nella fantascienza. Un bel contrasto per il registra, che è quello stesso Joseph Kosinski che ha diretto Tron Legacy - un film in cui , all'opposto, la luce era spenta per tre quarti del tempo.

Per finire, due curiosità.
Sempre secondo la pagina di Wikipedia del film, Oblivion negli Stati Uniti uscirà solo venerdì. E' uscito prima in diverse parti del resto del mondo, ma nonostante questo, al 16.04.2013 - dopo 6 giorni di programmazione dall'uscita nella prima nazione ad averlo visto, ha già incassato 61.000.000 di dollari... Ho come l'impressione che rientrare dei costi di produzione non sarà un grosso problema.
L'altra curiosità riguarda invece il funzionamento del mio cervello surreale: per tre quarti del film, uno degli archivisti delle informazioni inutili della mia testa, è stato impegnato a cercare di ricordare dove avevo già sentito il nome Tet... dopo molto scartabellare, è riuscito ad emergere dallo schedario in cui si era infilato con in mano due fogli: uno era la locandina di "Full Metal Jacket" e l'altro era la pagina di Wikipedia relativa all'Offensiva del Tet, l'attacco nord vietnamita cominciato in occasione delle festività del Tet (il capodanno vietnamita), per l'appunto, del 1968, di cui nel film di Kubrick viene mostrato l'inizio.

martedì 16 aprile 2013

Un giorno di ordinaria follia

Non abbiamo senso.

L'universo ce l'ha un senso.
Le piante ce l'hanno un senso.
Gli animali ce l'hanno un senso.
Noi no.

Noi esseri umani non ce l'abbiamo.
Abbiamo la capacità di creare cose mirabolanti e magnificamente inutili per la creazione.
Abbiamo la capacità di comprendere i meccanismi dell'esistenza.
Abbiamo la curiosità per volerlo fare anche se per la nostra sopravvivenza, in questo mondo, quelle informazioni non servono a niente.

Abbiamo però anche la capacità di creare strumenti concepiti apposta per distruggere.
Abbiamo la capacità - e la volontà - di annientare i nostri concorrenti nella lotta per la sopravvivenza, anche se non rappresentano realmente un concorrente in quella lotta, anche se potremmo tranquillamente coesistere con loro visto che tanto le risorse che sfruttiamo (esageratamente) sono sfruttate allo stesso modo da entrambi.

Fino a ieri sera stavo pensando "Beh, siamo ancora qui: il 15 aprile è passato ed i coreani non hanno fatto scoppiare davvero la terza guerra mondiale... forse era davvero solo una fanfaronata di un ometto piccolo e privo del potere che ritiene di meritare".
Poi sono tornato a casa ed ho visto le notizie da Boston.
Ho sperato che si fosse trattato di un incidente: magari un chioschetto degli hot-dog con una bombola a gas esplosa. Avrebbe avuto più senso. Sarebbe stato drammatico, comunque terribile, ma sarebbe stato più accettabile.
L'FBI l'ha classificato come un atto terroristico, nonostante non ci sia alcuna rivendicazione.
Spero che si sbaglino: spero che venga fuori che è stato una fatalità, nulla di più... perchè sinceramente non vorrei vedere nuovamente il mondo riprendere ad avere paura di tutto e di tutti.

venerdì 12 aprile 2013

L'erba sul tetto

E' arrivata, a quanto pare, davvero la primavera.
Non è stato facile accorgersene in queste settimane, ma oggi me ne sono reso conto bene perchè, in ufficio, abbiamo tenuto le finestre aperte più a lungo di quanto fatto finora nell'arco della giornata e quindi ho avuto modo di notare una cosa curiosa: sul tetto dell'edificio di fronte - stiamo parlando di un palazzo del XVIII secolo, probabilmente anche più vecchio - tra un comignolo e la grondaia, c'è un ciuffo d'erba piuttosto alto ed un tappetino di erbetta più bassa.

L'erba è un esempio di forma di vita ostinata e imprevedibile: si insedia spontaneamente in posti improbabili, su quantità irrisorie di terreno arrivateci chissà come... ma se provi a farti un giardino ed a costringerla in uno spazio definito, ti fa una pernacchia e ti abbandona. O si fa dare il cambio a qualcosa di poco elegante.

Intendiamoci, non sono un botanico quindi non so che tipo di erba sia quella su quel tetto: potrebbero essere robe infestanti che si adattano a condizioni estreme e proliferano quando meno te l'aspetti, o potrebbe anche esserci un po' di erbetta da pratino all'inglese, ma resta che un prato su un tetto, al terzo piano di un edificio in centro città, mi fa sorridere e mi lascia perplesso tutto ad un tempo.

Che poi, in sè, è anche un'immagine molto poetica, con la natura che vince su tutto... o potrebbe anche essere un'immagine agghiacciante, con la natura che vince su tutto...

giovedì 11 aprile 2013

Prove generali di terza guerra mondiale - parte quarta

La Corea del Nord sarebbe pronta all'attacco missilistico su bersagli a corto e medio raggio e di conseguenza gli americani avrebbero schierato a Guam postazioni antimissili, il Giappone ha dislocato delle postazioni di missili intercettori Patriot perfino in contro a Tokyo e la Corea del Sud si prepara ad un vero e proprio conflitto con i loro vicini del nord.

Secondo alcuni analisti sud coreani, ieri avrebbe potuto essere un buon giorno per l'attacco, secondo altri analisti il giorno più probabile è il prossimo 15 aprile per la valenza simbolica per i nord coreani - se non ho capito male, è l'anniversario della nascita del primo leader della rivoluzione, il nonno dell'attuale giovane leader.

Praticamente tutti gli analisti si dicono piuttosto preoccupati della situazione specie dopo che Pyongyang ha annunciato che non potrà essere garantita l'incolumità agli ambasciatori, dopo che aveva avvertito gli stranieri presenti in Corea del Sud che sarebbe meglio, per la loro incolumità, lasciare il paese e dopo che da giorni la frontiera di Kaesong è chiusa. Inoltre la situazione è diventata ancora più preoccupante, almeno secondo me, dopo che è circolata la notizia secondo cui un'agenzia di viaggi cinese, specializzata in turismo in Corea del Nord, ha cancellato una serie di viaggi a seguito di una presunta notifica da parte dell'Amministrazione nazionale cinese sul turismo secondo cui sarebbe sconsigliabile recarsi oltre confine.

Come se non bastasse, Seul e Washington hanno innalzato il livello d'allerta.
Non credo che quello di cui parli la stampa sia il livello DEFCON, anche perchè gli americani stanno cercando di essere molto rassicuranti con i loro cittandini - stanno cercando di far capire che una minaccia diretta agli Stati Uniti è molto improbabile, ma che è necessario stare attenti alla sicurezza delle installazioni americane nell'area - ciò nonostante, continuano a passarmi davanti agli occhi scene da "Wargames"... se va avanti così, sarò costretto a riguardare quel film!

Twitter e le notizie

Premetto, io non sono un utente Twitter e non credo che potrò mai esserlo: l'idea del microblogging con post formato sms è per me, logorroico conclamato, assolutamente inconcepibile.
Ciò detto, però, a tratti seguo i cinguettii di qualche profilo (capita, a volte, che segua quelli degli sviluppatori di Star Trek Online) e mi incuriosiscono le notizie che circondano l'uccelletto blu.

L'altro giorno, il Fabiuzzo d'Oltremanica, ha condiviso su Facebook una notizia che riguarda twitter e che pure, in parte, mi ha vagamente sconvolto: un hashtag relativo alla notizia della morte della "Lady di ferro" ha fatto emergere una certa quantità di ignoranza di una parte dei fan di una boyband - i One Direction - ed ha mandato in confusione diversi fan di due cantanti - Cher e Cher Lloyd.

Partiamo dal considerare i (o forse sarebbe meglio ipotizzare "le"?) fan dei 1D... 1D! Oddio quanto mi sento improvvisamente fuori dalla scena musicale contemporanea: per me 1D è una sigla da usare per indicare un oggetto geometrico a "una dimensione", non certo il nome di una boyband. Vabbeh, che poi ai miei tempi - ma  sì, dai, facciamo pure i vecchi - c'erano i Take That e gli East 17, ognuno con la sua bella sigla/logo da pochi caratteri...
Ad ogni modo, uno dei membri della boyband in questione twitta un pensiero di commemorazione per la scomparsa - e contestata - ex primo ministro... e qualcuno non ha la più pallida idea di chi sia questa persona di cui si sta parlando!
Ok, i One Direction sono in cinque - chissà perchè questo numero non mi stupisce? - e messi tutti assieme fanno cent'anni circa, conseguentemente, non c'è da stupirsi che il loro fandom non fosse ancora nato quando la Signora Thatcher aveva già abbandonato la scena politica internazionale, ma non avere la più pallida idea di chi sia?

Passiamo poi ai fan delle due Cher... Che poi, sempre per fare il vecchio, ai miei tempi Cher era una sola ed era anche già da sola: io l'epoca di "Sonny & Cher" l'ho vista solo a posteriori per motivi anagrafici, ma li ho mancati proprio di un soffio, mentre adesso scopro che ce n'è un'altra, nuova nuova, che viene fuori da una recente edizione di X-Factor in Inghilterra.
Ad ogni modo, una parte dei fan di queste due cantanti è stata mandata in confusione dall'hashtag usato da qualcuno per parlare della notizia della scomparsa dell'ex Primo Ministro. L'hashtag incriminato sarebbe "#nowthatchersdead": qualcuno l'avrebbe  interpretato come un "now that Cher's dead" (adesso che Cher è morta) invece che "now Thatcher's dead" (adesso Thatcher è morta).

Ora, io personalmente non apprezzo l'ignoranza sulle cose del mondo: in fin dei conti siamo nell'epoca di internet (ma va, non lo dovrebbe suggerire questo discorso su Twitter?) e per sapere se quello che stai leggendo in un post di 140 caratteri lo hai interpretato bene ti può bastare andare su Google e fare una sempice ricerca, o meglio ancora, potresti provare a passare dal sito di un giornale, dove magari, se c'è una notizia importante, qualcuno ne parla perchè sta facendo il suo lavoro, no?
Invece no: nell'epoca delle notizie istantanee, c'è chi le notizie non le recupera per niente.
Non riesco a capire se si tratti di ottusità, di pigrizia o di chissà che altro.
Quale che sia l'opzione, la preoccupazione per la direzione in cui vanno le cose mi pare l'unica reazione sensata.

giovedì 4 aprile 2013

La filosofia e Babylon 5

L'Universo parla molte lingue diverse racchiuse in una sola voce. Non parla con la voce dei Narn nè degli Umani nè dei Centauri nè dei Gaim nè dei Mimbari. L'Universo parla con voce di speranza. Parla con voce di fiducia. Parla con voce di forza e con voce di compassione. Parla con la voce del cuore e con la voce dell'anima. Esprime tutto questo con una sola voce. E' la voce dei nostri antenati che parlano attraverso di noi. E la voce dei nostri eredi che aspettano di nascere. E ci par di sentirla questa voce mentre dice "Noi siamo uno". Qualunque siano le nostre origini, a prescindere dalle nostre diversità, a prescidere dalla fede che professiamo: noi siamo uno. Siamo tutti soggetti al dolore, siamo tutti soggetti alla paura, siamo tutti soggetti a un futuro pieno di incognite: noi siamo uno. Figli dello stesso Universo. Figli della stessa causa. Raccogliamo dunque questo messaggio di pace e di rispetto tra i popoli, rendiamoci disponibili l'uno verso l'altro, impariamo ad amarci e a confrontarci. Poichè ogni voce acquisita ci arricchisce e ci nobilita, e ogni voce persa ci immiserisce. Noi siamo la voce dell'Universo, l'essenza della creazione, la fiaccola che illuminerà il percorso verso un futuro migliore. Noi siamo uno. Noi siamo uno.
Dichiarazione dei Principi dell'Alleanza Interstellare
(Babylon 5 - 5x03 - L'inganno dei Drazi / The Paragon of Animals
by J. Michael Straczynski - 1998)

Da qualche tempo sto guardando Babylon 5.
Sono arrivato a metà della quinta stagione e in questa stagione, per quanto a tratti non apprezzi tutte le idee sviluppate dall'autore, sono già incappato in un paio di perle che mi sono piaciute un sacco.
Si tratta di discorsi del personaggio G'Kar, l'ambasciatore dei Narn sulla stazione, un personaggio notevole anche per la sua capacità di diventare un leader carismatico ed illuminato laddove a tratti, specie all'inizio della serie, risultasse spesso un soggetto troppo incline al desiderio di vendetta ed alle macchinazioni.

G'Kar: ... e di conseguenza, sprechiamo troppo tempo nel tentativo di essere seri, come se dovessimo provare che siamo più illuminati e saggi di chiunque altro (ride) ma non saremo liberi finchè non sapremo ridere di noi stessi. Quando ci specchiamo e ci accorgiamo di quanto sia ridicolo il nostro aspetto, una risata è inevitabile, ed è da una risata che deriva la saggezza. La prossima domanda.
Allievo: Cos'è la verità, e cosa è Dio?
G'Kar: Ah... non vorrai davvero che risponda a queste domande?
Allievo: Invece sì, per favore.
G'Kar: (sospira) Se accendo una lampada e la dirigo verso un muro, sul muro apparirà una macchia di luce. La lampada è la ricerca della verità, della comprensione, e troppo spesso crediamo che la luce sul muro sia Dio. Ma la luce non è l'obiettivo della ricerca, è il risultato della ricerca. Più intensa è la ricerca, e più forte è la luce sul muro. E più forte è la luce sul muro, e più grande è il senso di rivelazione che proviamo guardandola. Al contrario, colui che non ricerca la verità, colui che non porta mai con sè una lampada, non vede niente. Mmm... Ciò che percepiamo come Dio, non è altro che il prodotto della nostra ricerca di Dio. Se ci limitassimo a conteplare la luce sul muro, incontaminata come la vediamo, non comprenderemmo che deriva da noi stessi. A volte ci fermiamo di fronte alla luce e presumiamo di essere al centro dell'universo, e che Dio assista inattivo a ciò che facciamo. Oppure ci volgiamo verso la nostra ombra, e crediamo che tutto sia buio. Se cadiamo in questi errori di valutazione, fallisce il nostro scopo, cioè quello di usare la luce per illuminare il muro con tutti i suoi pregi e tutte le sue imperfezioni e di capire meglio il significato del mondo che ci circonda.
Allievo: Erm... Certo, ma... Cos'è la verità, e cos'è Dio?
G'Kar: (ride e sospira) La verità... E' un fiume!
Allievo: Ah! Oh, sì! E che cos'è Dio?
G'Kar: Dio è... la sorgente del fiume.
lezione del "cittadino" G'Kar ad un gruppo di Narn
(Babylon 5 - 5x14 - Addestramento nello spazio / Meditations on the Abyss
by J. Michael Straczynski - 1998)

Questa è forse la mia citazione preferita finora.
G'Kar inizialmente finisce un discorso che mi trova perfettamente d'accordo: saper ridere di sè stessi è, a mio avviso, un grande esempio di saggezza.
Il discorso successivo, sulla ricerca della verità e di Dio, è altrettanto notevole, anche se con passaggi discutibili e con un assunto che mi piacerebbe riuscire a condividere di più.
Il finale, poi, con uno stremato G'Kar che si arrende alle insistenze e da una risposta che sembra quasi scollegata dal complesso discorso fatto in precedenza, è puro genio comico.

Personalmente mi definisco un agnostico, quindi non ho certezze sull'esistenza di Dio - nell'accezione della tradizione giudaico / cristiana - o di un più generico "Ente divino", sulla sua natura e sul ruolo che noi esseri umani abbiano in relazione con esso.
Non ho certezze e non posso fare a meno di invidiare, a tratti, chi ne ha, sia in un senso che nell'altro: credere con assoluta convinzione significa avere una fede - sia essa nell'esistenza di Dio o nella sua assenza poco importa - ed a tratti il mio essere agnostico un po' mi pesa proprio per l'assenza di certezze. Avere una fede deve essere consolante, laddove il regno del dubbio è un regno instabile e privo di grandi punti di riferimento cui ancorarsi affidandocisi completamente.

L'idea che la luce che percepiamo come la presenza o l'essenza di Dio non sia altro che il risultato della nostra ricerca di una qualche forma di divino e che provenga da noi, può implicare il concetto di essenza divina diffuna nell'umanità intera, se non nell'intera creazione, senza per forza dover implicare l'esistenza di una qualche forma definita di divinità "antropomorfa". Concetto interessante e forse ancora più consolante: non esiste un solo Dio, ma esiste la scintilla di divino che splende in tutti noi.
Il problema è che lo stesso discorso potrebbe essere girato diversamente: la percezione di un ente divino è il risultato della nostra illusione che debba esserci, il risultato della nostra ossessiva ricerca di un entità, che ci fornisca risposte che non siamo in grando di darci, che ci porta, in assenza di risultati, a concepirlo per noi stessi... In soldoni, come a dire che Dio altro non è che la più grande creazione dell'uomo.

Non sono concetti nuovi, ma se dovessi dire che ho capito quale sento più mio, probabilmente mentirei, quindi me ne resto senza risposta, continuando ad aggirarmi nel mio limbo privo di certezze e fedi assolute, con la mia irrequieta anima agnostica che si agita ogni volta che percepisce la possibilità di essere definita meglio, per poi ritirarsi sconsolata nel proprio angolo quando capisce che non si può arrivare a nulla di certo.

mercoledì 3 aprile 2013

Prove generali di terza guerra mondiale - parte terza

Ok, è ufficiale, qualcuno sta regolando un orologio da qualche parte nel mondo: l'Orologio dell'Apocalisse.
Per chi non lo sapesse, il Doomsday Clock - Orologio dell'Apocalisse, per l'appunto, in italiano - è un orologio teorico che misura quanto tempo ci separa da un conflitto nucleare.
Ideato negli anni quaranta da un gruppo di scienziati americani, viene aggiornato con periodicità varia per tenere traccia del farsi più o meno probabile della guerra atomica.
Oggi la Corea del Nord ha, dapprima, chiuso l'accesso a merci e personale sud coreano e straniero - impedendone anche l'uscita - dalla regione di Kaesong: si tratta di una zona di confine in cui, in territorio del Nord, si trovano aziende del Sud, con anche personale che quotidianamente attraversa la frontiera.
Questa chiusura aveva scatenato la reazione sud coreana che aveva annunciato di essere pronta all'intervento militare, se necessario, per sbloccare la situazione.

Sempre oggi, finalmente, anche la Russia si diceva preoccupata della situazione con un viceministro degli esteri che dichiarava che, stante la tensione, il pericolo poteva venire anche solo da un errore umano o da un problema tecnico; frattanto gli USA annunciavano che stavano preparando il dispiegamento di un sistema di intercettazione di missili a medio e corto raggio per difendere le loro basi militari, e gli obiettivi civili, sull'isola di Guam, con il Segretario alla Difesa che aveva dichiarato che, pur avendo tenuto gli Stati Uniti un atteggiamento tutto sommato moderato sulla crisi, era necessario valutare attentamente il da farsi perchè può essere pericolo sottovalutare le minacce.

Stasera, rientrando a casa, ho scoperto che la Corea del Nord ha annunciato che sono pronti ad un attacco nucleare contro obiettivi americani e che i piani di attacco sono già stati approvati.
Secondo alcuni analisti, non è probabile che i loro attuali sistemi d'arma possano colpire gli Stati Uniti, ma installazioni sud coreane o americane in Corea del Sud potrebbero essere assolutamente alla loro portata.

Più ci penso, più mi viene da preoccuparmi, e l'immagine del Doomsday Clock mi è tornata inevitabilmente alla mente, sperando sempre che quei minuti non diventino mai minuti su un orologio vero.
In tutto questo, una nota di colore nostrano: negli ultimi giorni la notizia della crisi coreana ha avuto solo parziale risalto sulle homepage dei quotidiani nazionali e nei telegiornali.
Nella giornata di oggi, però, è stato possibile assistere all'evoluzione della cosa anche in termini di spazio ad essa dedicata: da un'area dopo la politica interna e la cronaca, la notizia è riuscita prima a scavalcare al cronaca ed ora occupa la testa della pagina... forse anche questo è uno dei segni dell'Apocalisse?

Le penniche grilline, le loro richieste e le correzioni

Non è possibile: ogni volta che leggo qualcosa che riguarda i pentastellati ci ricasco e non riesco a fare a meno di chiedermi cosa gli passa per la testa.

Notizia di qualche giorno fa: Crimi viene fotografato mentre si assopisce in aula.
Di per sè, non sarebbe neppure una notizia: di foto di politici sorpresi mentre fanno una pennichella a Palazzo Madama o Montecitorio sono pieni gli archivi dei giornali!
La notizia è che non si può scherzare sulla cosa.
Fiorello, con la sua edicola, l'ha fatto ed è stato, come prevedibile, coperto di ingiurie da parte dei fanatici ultraortodossi pentastellati; questi prodi crociati sono quegli stessi soggetti che applaudono urlanti al Grillo che da dei "morti viventi" agli avversari ma, se provi a fare banale ironia su uno di loro, ti sbranano, con la perfetta logica del branco.
Uno dei fondamenti della mia filosofia di vita è che bisogna sempre saper ridere, soprattutto di sè stessi, perchè chi si prende troppo sul serio o è matto, o è pericolo... per certi cinque stelle, non ho ancora capito quale dei due profili valga, ma di sicuro non stanno facendo niente per convincermi che il mio assunto sia sbagliato.

Notizia di ieri: Crimi afferma che piuttosto che la proroga al Governo Monti era meglio far andare in Parlamento un Governo Bersani che chiedesse la fiducia e, se non l'avesse ottenuta, fosse lasciato lì in regime transitorio, giusto per avere un Governo un filo più rappresentativo dei risultati elettorali.
Peccato che di lì a poco sia arrivato il contrordine grillesco: il capo dice che non è vero niente visto che Monti e Bersani sono uguali e quindi due mali da sradicare allo stesso modo...
Dunque, vediamo di capirci.
Nel giro di un mese, Crimi ha già detto qualcosa poi corretta da lui personalmente o dal grande capo quante volte? Una mezza dozzina, largo circa? Stiamo attorno alla media di una volta a settimana, più o meno...
Questo sarebbe il capogruppo al Senato del secondo partito del paese? Uno che, il giorno in cui è stato nominato per questo incarico, era dato come il numero tre nazionale - in pectore, perchè come diceva Severgnini quello stesso giorno, quella posizione porta un po' rogna visto che, fino a qualche mese prima del casotto con La7, era una posizione che si attribuiva a Favia... - dei grillini? Uno che non può dire niente senza che il suo leader politico lo smentisca, lo corregga o senza che lui si ritrovi constretto a rivedere la sua dichiarazione personalmente?
Per carità, è ovviamente possibile che la linea espressa da una singola persona non sia del tutto rappresentativa della linea politica dell'intero movimento, specie nel caso dei cinque stelle, ma se questa cosa vale per le dichiarazioni di Crimi, non dovrebbe valere anche per le dichiarazioni di Grillo?
Che poi mi volteggia sempre sulla testa un dubbio: questi continuano a dire, se affermi che Grillo è il loro leader politico, che lui in realtà è solo il megafono di un movimento nato dalla base... però a me sembra di ricordare che il megafono è uno strumento che amplifica un segnale audio in entrata!
Quindi, se Grillo è solo il megafono, di chi è la voce che riporta? E non si azzardi nessuno a cercare di vendermi la fesseria che la voce che amplifica è quella della "base": ormai l'hanno capito anche i sassi che la base - se non appoggia in toto la linea di Grillo - viene ignorata, nel migliore dei casi, o classificata come "troll a pagamento" - quindi da cacciare - nell'ipotesi più infausta.

Notizia sempre di ieri: Grillo afferma che il M5S sta ancora aspettando una risposta alla loro richiesta di incarico per la formazione del Governo.
Questo è il tipo di dichiarazione che ti aiuta a riconciliarti con l'immagine che hai di un movimento politico, non c'è che dire!
In quelle parole c'è la profonda conferma dell'arroganza grillina: Grillo ed i suoi ultraortodossi esprimono chiaramente la convinzione, che non sembrano avere alcuna intenzione di celare, di essere solo loro i salvatori della patria e che quindi tutti li appoggiano, nel paese reale, per forza - non potrebbe essere altrimenti, no? chi non li appoggia è chiaramente uno che ha qualcosa da nascondere e deve essere, sicuramente, in qualche modo colluso con la "casta" da smantellare!
Napolitano li ha ricevuti, come si conviene ad un'importante forza parlamentare, e loro gli hanno chiesto il mandato di creare un Governo, perchè non appoggeranno nessun altro Esecutivo se non il loro.
Fin qui, tutto sacrosanto; poi però, arrivano i problemi...
Secondo le ricostruzioni che ho letto, alla domanda del Presidente su chi sarebbe stato il Presidente del Consiglio da designare, la risposta sarebbe stata, in soldoni, qualcosa del tipo "intanto dateci l'incarico, che poi il nome lo troviamo".
Questi soggetti, quindi, che dicono che non appoggeranno niente e nessuno a parte loro stessi, che sostengono che tutte le altre forze politiche sono da spazzare via e che pure sanno - sorvolando sulle loro assurde pretese di essere maggioranza nel paese - di non essere maggioranza in Parlamento, alle consultazioni non si presentano con uno straccio di nome da fare nel caso gli venisse chiesto "chi farebbe il Presidente del Consiglio per voi"?
Ma ci sono o ci fanno?
Con che faccia hanno risposto a Napolitano?
Spero con quella degli studenti che si presentano impreparati all'interrogazione! Perchè chiaramente è quello che sono, ed andrebbero fatti mettere in ginocchio sui ceci dietro la lavagna!
La domanda era assolutamente prevedibile, quindi perchè non sono arrivati con un nome già fatto?
Hanno avuto un mese di tempo per pensarci, perchè non hanno prodotto niente?
Ho capito che sono convinti che il Governo non serva, ma visto che Napolitano deve capire chi potrebbe ottenere una maggioranza in parlamento, un nome che possa sottoporre agli altri partiti dicendo "se vi proponessi Tizio, voi lo appoggereste, indipendentemente da dove ho preso il nome?" devi darglielo, altrimenti la tua richiesta di mandato ha la credibilità di una chiacchiera al bar.
Ed il Presidente della Repubblica non ha l'obbligo di rispondere alle chiacchiere da bar, signor Grillo, non so se le è chiaro!

Facciamo così, cittadino Grillo, lei si mette a fare il megafono ascoltando la base e riportando il sentimento - chiaramente espresso - dalla maggioranza dei sostenitori del Movimento in pubblici sondaggi, lascia fare ai suoi parlamentari il loro lavoro lasciandoli liberi di fare dichiarazioni - anche non in linea con il sentimento della base, se capita, caso mai saranno ripresi dai loro sostenitori - e lasciandoli liberi di cercare un nome che si possa presentare a Napolitano, o al suo successore, ed io la smetto di chiedermi "chissà che puntata delle Comiche Grilliane danno oggi?" ogni volta che vedo qualcuno nominare il Movimento o lei, daccordo?

martedì 2 aprile 2013

Prove generali di terza guerra mondiale - parte seconda

Continua ad aumentare la tensione tra Corea del Nord e Corea del Sud, come se il mondo avesse bisogno di queste cose...
Il giovane leader Kim Jong-un continua a far fare esercitazioni ai suoi e parla dei piani per aumentare la "quantità e qualità" del deterrente nucleare a disposizione di Pyongyang, ed in questo ambito, annuncia la riattivazione di un reattore nucleare che era stato chiuso dalle autorità nordcoreane in cambio di aiuti internazionali ed a seguito della pressione esercitata per fargli smantellare quello stabilimento che serviva non solo come centrale elettrica.
Gli Stati Uniti spostano bombardieri e caccia dal Giappone alla Corea del Sud; Tokyo si lamenta del piano di riavvio del reattore, Pechino aumenta le presenza di truppe lungo il confine con la Corea del Nord - anche se, sembra, più per proteggere i suoi confini dai potenziali fuggitivi nordcoreani piuttosto che per andare a dare una mano ai suoi alleati.
Gli unici che, pur se presenti nella zona, non dicono nulla sono i russi... che pure vengono tirati per la giacchetta dai giapponesi che premono per la riapertura del tavolo che aveva portato al blocco del reattore, mentre le Nazioni Unite sostengono che ci si sta spingendo troppo oltre e bisogna mettersi a parlare invece che continuare a mostrare i muscoli.
Sarà, però intanto la Corea del Sud ha posto anche i suoi uomini in allerta ed ha cambiato le regole d'ingaggio autorizzando l'uso della forza, come reazione ad un attacco, anche senza autorizzazione governativa...

Il rischio che qualche giovanotto che la guerra non l'ha mai vista, mentre sta seduto con un dito sul grilletto con alle spalle i loro leader che sbraitano - o proprio perchè infervorato dai suoi leader che sbraitano - faccia scoppiare un putiferio di dimensioni epocali aumenta ogni giorno che passa.

Magari, alla fine di tutta questa piazzata, la Corea del Nord non riavvierà il reattore ed otterrà in cambio un aumento degli aiuti che riceve; magari, alla fine della storia, verrà fuori che la Corea del Nord non aveva nessuna reale intenzione di riaccendere quel reattore ed ha solo fatto la faccia cattiva per tirare sul prezzo; magari, a cose fatte, quei bombardieri e quei caccia statunitensi se ne torneranno in Giappone dopo essersi fatti una scampagnata in Corea del Sud...
Magari tutto questo... e speriamolo davvero perchè se no ci ritroveremo davanti ad una brutta lezione da imparare, temo, e non sarà una lezione che si impara da una partita a tris...

sabato 30 marzo 2013

I coccodrilli improvvidi

Un paio di giorni fa, l'ISTAT ha fatto il suo lavoro ed ha buttato fuori i dati della periodica statistica sull'andamento dei consumi: calo diffuso e generalizzato, anche sui beni alimentari e, per la prima volta da che vengono rilevati, segno meno anche per i discount.
Certo, dati non molto incoraggianti, e subito sono partiti i commentatori alla carica sulla notizia.
Quelli che mi hanno dato più fastidio sono stati i commentatori di Confcommercio e Confesercenti che non hanno perso l'occasione per richiedere a gran voce interventi a sostegno del potere d'acquisto delle famiglie e degli esercizi commerciali che, secondo le loro stime, rischiano numerosi - diverse decine di migliaia nel 2013 - di chiudere per il perdurare della crisi.

Di base sono d'accordo sulla necessità di intervenire sul tema dell'aumento dei soldi in tasca agli italiani, ma che siano quelle due associazioni a dirlo mi fa imbestialire per la sfacciatagine che quelle dichiarazioni comportano.

Una decina di anni fa, all'alba del 2002, il nostro paese faceva il suo - sofferto - ingresso nella nascente "area Euro" adottando la - oggi tanto vituperata - moneta comune europea.
Laddove il governo Prodi aveva fissato regole sulla doppia circolazione lira/euro ed aveva istituito un nucleo speciale della Guardia di Finanza per controllare che il cambio non venisse sfruttato per illeciti extraguadagni, il succesivo governo Berlusconi aveva smantellato detto nucleo speciale ed aveva drasticamente ridotto i tempi della doppia circolazione e doppia prezzatura.
Com'è, come non è, nei mesi succesivi al cambio, l'ISTAT venne accusata dalle associazioni dei consumatori di truccare i dati sull'inflazione perchè, laddove veniva annuciato un aumento dei prezzi del due e mezzo su base annua, l'inflazione percepita era del cento percento: tutti vedevano in maniera inconfutabile che il cambio realmente applicato era stato più vicino alle mille lire per un euro che non alle stabilite scarse duemila... tutti tranne l'istituto di statistica e le associazioni dei commercianti che rispedivano al mittente ogni accusa di comportamenti pirateschi ad opera dei loro associati.

Sono passati gli anni, è arrivata la crisi finanziaria che è diventata crisi industriale e dei consumi e la politica senza memoria - con Berlusconi e Grillo - ha preso ad accusare l'Euro di tanti danni... ma sono rimasto solo io a ricordare tutta la storia ed a rammentare di quando era evidente la colpa di commercianti ingordi che avevano deciso di parassitare soldi dalle tasche di noi tutti? Sono rimasto solo io ad avere un moto di disgusto per l'idea che, dopo avermi derubato, i ladri chiedano aiuto alla polizia?
Certo, in questi anni hanno chiuso tanti negozianti per bene e non burfaldini, ma la colpa delle loro chiusure, come del fatto che da noi la crisi dei consumi è più grave e persistente che altrove, non è dell'Euro, ma bensì di quei pirati improvvidi che ora piangono spudorate lacrime di coccodrillo

martedì 26 marzo 2013

Prove generali di terza guerra mondiale

Se devo dire la verità, sono un filino preoccupato dall'evoluzione della situazione - per altro già tesa - tra Corea del Nord e Corea del Sud: Pyongyang ha messo le sue truppe in allarme, mobilitando tutte le unità, comprese quelle per attacchi missilistici all'indirizzo del territorio americano.
Se anche Washington non ha da temere, come alcuni analisti dichiarano, un attacco nucleare diretto, resta che se anche solo un fazzolettino usato nord coreano arrivasse vicino ad un bersaglio statunintense, io una rappresaglina me l'aspetterei... senza considerare che non servono i missili balistici intercontinentali per colpire Seul o Tokyo e la cosa costringerebbe, di fatto, gli Stati Uniti ad un intervento che non potrebbe essere una semplice tirata d'orecchie.

Secondo un analista di questioni nord coreane interpellato dal Washington Post, questa escalation non sarebbe altro che un modo per far acquisire autorità interna al presidente Kim Jong-un attraverso una prova di forza militare, quindi non si tratterebbe di molto di più che una spacconata per farsi rispettare dai suoi... Poi, però, lo stesso analista ammette che se alle minacce non seguisse nessuna azione reale, di cui il presidente potesse prendersi il merito, l'intera manovra perderebbe di significato. Come a dire che qualcosa bisogna aspettarselo, altrimenti il grande leader non potrà fare la figura dell'eroe che guida il suo popolo.
Da quel punto di vista, la posizione cinese che richiama l'alleato alla calma potrebbe - a mio avviso - risultare anche dannosa, perchè se poi non succedesse niente, chi impedirebbe a qualcuno di dire che Kim è un sottomultiplo dell'autorità cinese?

La cosa che mi risveglia timori più o meno remoti, probailmente, in tutta questa storia è che siamo praticamente di fronte ad uno degli scenari che il WOPR di War Games mostrava mentre imparava che in un conflitto termonucleare globale non ci possono essere vincitori.
Anni di film anni '80 forse mi hanno segnato? Può darsi...
O forse a segnarmi è stata la consapevolezza che il mondo è pieno di squilibrati spacconi e che quelli più pericolosi sono quelli che devono dimostrare di esserlo...

Paura e delirio a grillopoli

Purtroppo non riesco a farne a meno: seguo le questioni politiche; di conseguenza, ogni tanto, mi viene l'istinto fortissimo di dire la mia.
In passato ho già avuto modo di esporre alcune mie riflessioni sui grillini e su Grillo in particolare e più passa il tempo più mi convinco di non essermi sbagliato più di tanto: i grillini mi fanno paura e Grillo continua a disguartarmi per il suo modo di fare ed il messaggio che tramette.

I grillini arrivati in Parlamento sono, a tratti, qualcosa di assolutamente imbarazzate: alcuni di loro vengono fuori con uscite che definire infelici è solamente fargli un grosso complimento e manifestano, in certe situazioni, una mancanza di educazione, sia intesa come buona creanza che come erudizione, assolutamente riprovevole.
Fosse solo questo, si potrebbe pensare che quelle persone, provenienti da tentativi elettorali a livello amministrativo locale precedenti (le "parlamentarie" del M5S di fine 2012 vedevano in lizza solo persone che avevano già corso in precedenti tornate elettorali senza raggiungere un incarico), siano solo una sfortunata selezione di una compagine altrimenti competente ed estremamente raffinata.
Per fortuna la speranza è un'entità estremamente ostinata e difficile da sopprimere del tutto, che si nutre di ogni buon esempio che queste persone riescono a produrre. Purtroppo, però, alcuni di questi giovanotti si impegnano con convinzione per far vacillare questa speranza, debilitarla e minarne la resistenza in ogni modo possibile.
Il vero problema, però, non sono i singoli eletti più o meno maleducati o più o meno competenti: il problema sono sempre i modi ed i contenuti del messaggio grillino.

Quando penso a quello che si sente dire a certi esponenti pentastellati e cosa si legge a firma Grillo, un brivido mi corre lungo la schiena: un misto di terrore e raccapriccio. Alcuni di quei mantra sembrano il risultato, a guardarli da fuori, di una furberia ideologica da due soldi: chi li usa spesso vende una cosa che messa in altri termini sarebbe improponibile come qualcosa di grandioso... ed il gregge belante applaude estasiato.
Non ci posso fare niente, è più forte di me, queste cose mi smuovono il sistema nervono e, forse, mettendo giù cosa ne penso, posso trovare una maggiore calma interiore.

PDL e PDmenoelle sono uguali
Quando i grillini affermano queste cose insultano due terzi degli elettori di questo paese e la loro credibilità.
Da una parte i berlusconiani che, per disciplina di partito o semplicemente per paura di perdere la poltrona, sostenevano compatti che Ruby era la nipote di Mubarak, che non hanno fatto le primarie perchè il padrone è ritornato sulla scena ed ha messo tutti a cuccia, che ripetono ossessivamete tutti in coro che "i giudici sono tutti comunisti e politicizzati", che "Berlusconi è un perseguitato", ecc, ecc; dall'altra i democratici che discutono di tutti, che fanno le primarie, che si scannano tra di loro anche per le virgole, che litigano dietro porte chiuse e davanti ai microfoni e che attendono serenamente le decisioni della magistratura quando uno di loro viene inquisito, ecc, ecc. Come si fa a dire che siano uguali lo sa solo il comico genovese e qualche suo seguace.

Siamo la prima forza politica del paese
Come no! Perchè qualunque legge elettorale può serenamente fare in modo che il primo partito del paese sia un partito che non ha la maggioranza in nessuna delle due camere. Quando affermano questa cosa verrebbe da prenderli a sprangate con un pallottoliere.
Non voglio dire che il Porcellum sia una legge elettorale anche solo vagamente tollerabile, ma per quante penose caratteristiche infami abbia, non è in grado i trasformare il bianco in nero, il piombo in oro ed i somari in fringuelli.
Quando qualcuno si è preso la briga di andare a leggere di preciso i numeri definitivi forniti dal Viminale, sbugiardando questa fandonia, i grillini hanno cercato di girare la frittata affermando che sono la prima forza politica, per numero di voti alla camera, in Italia - perchè tanto al senato votano solo vecchi rincojoniti ed i voti dell'estero non contano... mmm... ma come? Non erano loro i paladini del voto per tutti gli italiani all'estero, anche quelli fuori dal suolo patrio solo temporaneamente? Adesso quelli non contano più?

Uno vale uno
Questo è uno dei mantra più belli che ripetono: la democrazia diretta dove ogni cittadino vota è un mondo bellissimo... di pecore che contano ancora meno di quanto non contino adesso, bestie matematicamente ignoranti!
Cari grillini, fate due conticini con me e poi ditemi se avete ragione o no.
Io sono un elettore emiliano. In Emilia Romagna sono stati eleti 45 dei 630 deputati da una base elettorale di 3.338.137 dei 53.399.841 (49.905.154 in Italia e 3.494.687 all'estero) aventi diritto al voto alle ultime elezioni. Io sono stato uno di quegli elettori quindi, in parlamento, il mio voto vale
1/3.338.137 * 45/630 = 0,214 x 10^-9
perchè il mio singolo voto ha contribuito a determinare lo schieramento dei 45 deputati che rappresentano la mia regione.
Se si votasse con il criterio del "uno vale uno", io mio voto varrebbe
1/53.399.841 = 0,187 x 10^-9.
Intendiamoci, stiamo parlando comunque di numeri piccoletti - perchè il singolo voto non è che conti granchè - ma i numeri non ti pigliano in giro: con il fantastico sistema della democrazia diretta, il mio voto varrebbe ancora meno di quanto non valga ora.
Per inciso, ho preso i numeri e li ho smontati in ogni modo possibile. C'è un rapporto soglia che è in realtà abbastanza evidente: il mio singolo voto vale di più con il sistema del "uno vale uno" che non con il sistema del numero di deputati eletti sul totale solo quando il rapporto tra il numero dei deputati eletti sul totale scende sotto il rapporto tra il numero dei voti della regione sul totale. Questo, nel caso delle passate elezioni, si è verificato in Emilia Romagna solo se si guardano i dati dei voti realmente raccolti! Il rapporto tra deputati eletti sul totale (45/630 = 71,4%) è stato superato dall'affuenza su base regionale rispetto all'affluenza totale (in regione hanno votato 2.740.478 persone pari al 75,3% dei 36.375.530 voti raccolti complessivamente), producendo un peso effettivo del mio voto nel parlamento eletto pari a 0,261 x 10^-9 contro un peso teorico nel caso del "uno vale uno" che sarebbe stato di 0,275 x 10^-9.
Certo è, comunque, che non si può considerare significativo un caso reale isolato: la valutazione di quale dei due sistemi realmente da più peso al singolo voto - in assenza di un set di dati sperimentali completo - deve essere fatta su base teorica perchè non c'è nessuna garanzia che l'affluenza alle urne non scenda mai sotto la soglia del 71,4% che è l'ago della bilancia con i numeri attuali. A meno che non vogliamo augurarcelo, nel qual caso stiamo sperando che voti meno gente per fare in modo che ogni singolo voto pesi di più... e personalmente voglio sperare che nessun grillino sia mai tentato da questa prospettiva che è tutto fuorchè un buon augurio per la democrazia del nostro paese.

PDL e PDmenoelle faranno l'inciucio, formeranno un governo che non durerà e si andrà a votare presto
Qui siamo di fronte ad una profezia composita: il profeta spera si avveri la prima parte della sua predizione, anche se non ha certezza che ciò possa accadere - e, per fortuna, per ora sembra proprio che si tratti di una profezia destinata a non avverarsi - laddove per quanto riguarda la seconda parte sa di poter avere un peso determinante nel suo concretizzarsi.
I grillini hanno un altro mantra che ripetono in continuazione ("Appoggeremo solo un governo a cinque stelle") che, se ci si attenessero tutti come bravi soldatini, farebbe sì che diventi più difficile formare alcun governo, con l'inevitabile conseguenza che il realizzarsi della seconda parte della nostra profezia in esame diventerebbe assai più probabile.
A questo punto mi chiedo: chi è che ha dettato la disciplina di partito del "O noi o nessuno"? Sarà mica quello stesso profeta che poi, successivamente, ha fatto questa mirabile predizione?

Bisogna fare un grande forum online per decidere se rimanere nell'Euro oppoure no
Quando affermano questa idiozia, dimostrano l'insito elitarismo e snobbismo che c'è nel loro modo di vedere il mondo.
Non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello che questo è uno dei paesi al mondo occidentale più vecchio anagraficamente e con il più basso livello di alfabetizzazione informatica?
No, non ci pensano affatto, e la cosa che mi sconvolge di più è che molti di loro sostengono di provenire da settori lavorativi a contenuto tecnologico medio-alto, quindi dovrebbero aver presente che sono mosche bianche in un mondo di mosconi neri!
L'Italia non è un paese per informatici, e chiunque abbia mai fatto assistenza tecnica sa che è vero.
Affidare una materia tanto importante - anzi... affidare qualunque materia, che non sia la scelta della pizzeria per andare fuori con gli amici sabato sera - ad una consultazione online, vuol dire tagliare fuori dal corpo votante, deliberatamente, una fetta significativa di potenziali elettori.
Perchè uno dovrebbe pensare una cosa del genere? Perchè si è distratto ed ha pensato che fossero tutti come suo nonno, arzillo vecchietto che gioca a Candy Crush Saga su Facebook? O perchè alla fine chi non è online non conta una mazza nella visione snob del profeta e dei suoi fedeli?

Chi non è daccordo con il profeta, è un miscredente, un eretico, una spia, un nemico o, peggio, un troll
Detta come va detta, Grillo è un dittatore fascistoide che detiene il controllo del suo movimento con una ferrea metodologia della repressione.
Chi non è daccordo con le regole che lui - o il fantomatico "staff"? - impone e quindi non le sottoscrive preventivamente in blocco, chi ha un dubbio e chi ha un ripensamento deve essere escluso, cacciato, messo alla berlina o attaccato.
Quando qualcuno osa pensare con la sua testa ed azzarda una contestazione, diventa automaticamente un troll del blog, una spia pagata dal nemico -nella migliore tradizione complottista a lungo frequentata da Grillo in anni più o meno recenti -, un avversario da mettere alla porta e su cui è consentito sfogare tutti i bassi istinti risvegliati dai "due minuti dell'odio" di orwelliana memoria (vabbeh, sorvoliamo sul fatto che, nonostante il web sia il regno della velocità assoluta, quelli dei grillini non sono mai due minuti di odio, sono piuttosto due giorni o due settimane, se non due mesi).
Grillo minaccia esplulsioni, quando non le mette in atto, e dopo che il profeta ha bollato qualcuno come miscredente o venduto, i seguaci possono scatenare su di lui le loro invettive cariche di un odio che non si discosta molto dai toni truculenti e brutali degli attacchi verbali normalmente firmati dal capo.
Qualche ora fa, Grillo ha dato il via alla caccia alle streghe deliberando l'attivazione delle liste di delazione all'inquisizione spagnola: gli utenti potranno segnalare troll sul blog che verranno silenziati e cacciati.
La cosa che, tristemente, mi fa sorridere è che mi viene spontaneo chiedermi se questa mossa non si rivelerà un boomerang: cosa impedirà agli ultraortodossi del grillismo di avviare una crociata interna contro i moderati e gli esitanti? Cosa consentirà di distinguere un titubante, magari avvicinatosi al movimento nell'ultimo periodo, da una fantomatica serpe infiltratasi in seno al gruppo?
Sinceramente, una parte della mia testa cerca disperatamente di allontanare le immagini evocate dai libri di storia quando si studiava del "regime del terrore" durante la rivoluzione francese... peccato che non ce la faccia.

I mantra dei grillini sono troppi per ripercorreli tutti, elencati nel loro programma fin troppo schematico, ma la cosa che mi sconvolge di più è che i seguaci del profeta miscelano buoni e raginevoli propositi ad agghiaccianti corbellerie (perchè diamine avvertono la necessità di abolire il valore legale dei titoli di studio? giusto per citare una cosa che mi lascia, a dir poco, perplesso).
Ad ogni modo, non credo che questa sarà l'ultima volta in cui i grillini occuperanno le mie riflessioni... ma per ora metto in soffitta il tema e mi dedico ad altro.

lunedì 25 marzo 2013

La vita digitale e le lampadine

"Quanti psicanalisti servono per cambiare una lampadina?
Nessuno: è la lampadina che deve voler cambiare!"

Qualche tempo fa, dopo mesi - beh... forse, più correttamente, anni - ho capito che la mia vita digitale è un po' come la lampadina di questa vecchia freddura: si è fulminata e non c'è verso di cambiarla senza che lei voglia farlo.

Anni fa la mia vita digitale - intendendo con questa espressione l'insieme delle mie attività sulla rete - aveva una serie di pratiche e di riti a cui non pensavo minimamente di rinunciare: c'era la frequentazione di Facebook, la scrittura di questo blog e, sopra ogni altra cosa, c'era la lettura della posta elettronica, più di una volta al giorno, per seguire le molteplici mailing list di cui facevo parte e le varie attività che seguivo o coordinavo.
Tutte cose che trovavo normali, a tratti praticamente irrinunciabili, ma che ad un certo punto mi sono diventate insopportabili: cose da fare solo se assolutamente indispensabili e solo sotto la spinta di qualche "convenzione sociale non opzionale" (cit.).

Quello che aveva scatenato questo cambiamento - non repentino, ma comunque molto veloce - era stato un cortocircuito tra la mia vita reale e quella sul web: qualcosa, nel mondo di qua dal monitor, aveva generato un rigetto nei confronti del mondo di là dallo schermo mentre qualcosa che si era originato dietro il vetro aveva impattato sulla mia vita tra la tastiera e la sedia.
La consapevolezza di questa cosa è arrivata con il tempo, anche se c'è sempre stata, latente in un angoletto della mia testa, in una nota a margine dello schema delle mie follie.
Il momento in cui un paio di grossi bastoni sono stati piantati in mezzo all'ingranaggio delle mie routine digitali l'ho identificato abbastanza precisamente. Quei bastoni non hanno bloccato subito il meccanismo: sono arrivati uno dopo l'altro, e per un po', dopo l'arrivo di ognuno, le ruote sono riuscite ad assestarsi per continuare a girare, nonostante l'intoppo, ma alla fine gli ostacoli sono stati troppi ed il motore si è fermato.

Più di una volta, da quel momento, ho pensato che fosse necessario riprendere il controllo della mia vita digitale, superare quegli ostacoli e riavviare quegli ingranaggi affinchè girassero come un tempo, ma come per la lampadina della freddura, la mia vita digitale non era intenzionata a ritornare alla sua vecchia forma, quindi il progetto si arenava.

Questa volta, però, ho notato qualcosa di diverso: le ruote si sono rimesse in movimento e sono riuscite a superare un paio di ostacoli di quelli che avevano frenato di più ogni tentativo precedente.
Forse la mia lampadina ha deciso di cambiare, o forse sarà solo l'ennesimo tentativo a vuoto, ad ogni modo, qualcosa si è smosso e voglio fare tutto il possibile per impedire che il meccanismo, una volta riavviato, si torni a fermare di nuovo.
L'unica cosa che posso fare è mantenere salda la determinazione e spingere gli ingranaggi quando fanno per rallentare un po'... fino a che non si saranno rimessi a girare di buon passo o fino a quando non si saranno fermati di nuovo.

venerdì 22 marzo 2013

Un'agenda e dei buoni propositi

Ogni anno, da qualche anno a questa parte, verso la metà di dicembre faccio un acquisto abbastanza comune: compo un'agenda
E' un acquisto che spesso si è rivelato tendenzialmente inutile: la uso per qualche settimana poi, schiacciato dal senso di colpa generato dal fatto che le cose che segno non riesco a farle nei tempi e nei modi che mi fisso, e oppresso dalla scomodità di dovermi portare appresso anche uno strumento di scrittura opportuno, la abbandono
Quest'anno, però, le cose stanno andando diversamente: forse ho trovato l'agenda giusta come dimensioni e per il fatto di avere un alloggiamento adeguato per una matita, ma finora sta continuando a prestare servizio. A tratti sono vagamente discontinuo, ma sto cercando di impegnarmi e di forzarmi a mantere fede al buon proposito di continuare ad utilizzarla

Questo proposito, poi, è il risultato di una cosa letta sotto capodanno: non ricordo neppure dove di preciso, ma incappai in una serie di immagini di pagine dei "buoni propositi per il nuovo anno" scritte da celebrità degli anni cinquanta e sessanta sulle loro agende. L'idea mi ha colpito e mi sono ritrovato a fare la stessa cosa: sulla prima pagina della mia agenda, ho segnato i buoni propositi per quest'anno... e nonostante alcuni ancora non li abbia approcciati, diversi li sto smarcando (dal usare l'agenda - per l'appunto - al fare la barba più di frequente... sì, insomma, piccole cose, niente di eccezionale).
Uno dei buoni propositi per il nuovo anno è scrivere più regolarmente qui.

Ci ho messo qualche mese a partire, ma spero proprio di far diventare anche questo un buon proposito realizzato.