mercoledì 20 ottobre 2010

La costante dell'incostanza

L'incostanza è l'unica costante della mia esistenza.
Che poi sono costante, in alcune cose, ma in certe altre...
Destino infame di un ossessivo compulsivo "a tratti".

Il mio alpeggio tecnologico continua, tra connessioni serali ballerine, giornate in ufficio sempre un po' più lunghe di quanto sarebbe ragionevole fare, costi telefonici che schizzano alle stelle e chilometri... tanti, tantissimi, incommensurabilmente tanti chilometri.

Dagli inizi di settembre ad oggi, la mia auto ha già fatto passare sotto le sue ruote (che prima o poi dovrò decidermi a controllare e forse a cambiare) poco meno di settemila chilometri. Stando alle mie attuali stime, questi due mesi si concluderanno con una media di quattromila chilometri al mese: un po' più del 60% in più rispetto alla media del primo anno di vita della mia auto.
La cosa che mi da più fastidio è che, nonostante a me piaccia guidare, alla lunga ne sto uscendo un po' provato.
La strada da Modena a San Martino in Passiria ormai la faccio con il pilota automatico, così come quella alla volta di Cascina Gobba (a Milano, dove si trova il parcheggio scambiatore dove lascio l'auto quando devo andare - abbastanza di frequente - dal clientone sul cui progetto stiamo lavorando), ma la presenza di qualche TIR isterico e qualche automobile decerebrata mi ha già fatto rivedere l'intero film della mia vita almeno tre volte... Per adesso solo gran spaventi e sono sempre riuscito ad evitare di fare la frittella contro un guard rail in A22; spero tanto che continui così ancora molto a lungo.

In queste settimane, poi, è cominciata la EAST CONFERENCE della Lega Impropongo di Improvvisazione Teatrale (leggesi: il campionato di Modena di Match d'Improvvisazione).
Per un paio di serate sono stato in regia, nel cabinotto là in cima, alle luci... e mi piace un sacco.
La terza serata, invece, per la prima semifinale del campionato, sono stato sul palco ed ho preso parte ad uno dei match più belli che abbia visto (beh, per quanto li si possa vedere mentre li fai...) e quasi sicuramente il più bello a cui ho partecipato.
La mia squadra (le "Stalking Frogs") ha mancato il treno per la finale, ma solo allo spareggio e dopo un match tiratissimo, con quattro conteggi, con bellissime improvvisazioni, con il mio primo fallo personale ed il mio primo "Rifiuto del personaggio" (mi spiace, non mi era mai successo, ma questa volta mi è proprio scappato il controllo a causa della piega che aveva preso l'improvvisazione...).
Per la prima volta, questa settimana, non farò io le interviste dopo gara ai capitani (dopo averle fatte per le prime tre serate) e non credo che riuscirò a tornare con il microfono in mano neppure nella finale... sicuramente tornerò alla carica nei prossimi campionati quando riuscirò ad andare a dare una mano.
La cosa che più mi disturba, però, è il fatto di star perdendo degli allenamenti di impro a causa della mia vita al confine... spero di riscire a ristabilirmi in Emilia per riprendere una presenza regolare.

Sempre a causa del confino, è irregolare anche la mia presenza attorno al tavolo da gioco di ruolo: le sessioni del giovedì del gruppo ALEA:EST della USS Excelsa procedono (per fortuna o purtroppo, dipende dai punti di vista) a singhiozzo e quindi non ne sto perdendo molte, ma quelle della USS Mar Oscura si sono tornate a fermare a causa della mia assenza.
Continuo a fare la mia parte per il progetto lavorando al Manuale che stamperemo ai inizio nuovo anno e per ora lavoro all'impaginazione dell'avventura che vogliamo portare a Lucca, ma non è come giocare.
Per fortuna, dopo Lucca, dovrei riuscire a far giocare nuovamente il gruppo dei miei sconclusionati avventurieri Kondai (in quel di Genova) e la settimana successiva dovremmo tornare in pista con gli eroi di Libertas (a Bologna)... peccato non riuscire ancora a riprendere con le miei temerarie di Northern Harbor (sempre a Bologna), ma mai dire mai...

La cosa che più mi infastidisce, comunque, di questo mio alpeggio, è che a causa della distanza che mi separa dalla mia nuova casa, sto collaborando limitatamente alla sua messa in servizio.
Mio padre, fieramente armato del suo nuovo avvitatore, sta assemblando i mobili IKEA che saranno i miei compagni di mille giornate (spero) e sta - senza l'avvitatore - marcando come un mastino l'idraulico che dovrebbe (proprio nella giornata di oggi) sostituire la pompa dell'acqua della mia caldaia che, negli anni in cui è stata ferma, si è spaccata.
Io, per parte mia, venerdì farò la prima prova di telelavoro da casa, in uno studio dove le ante dei mobili sono ancora da registrare e dove spero che funzioni la connessione VPN verso l'ufficio di cui ancora non ricevuto le specifiche... il tutto con una parentesi per andare a fare la richiesta di cambio di residenza in Comune a causa delle idiote regole dei contratti dell'ENEL che impongono di fare richiesta di cambio di residenza entro 40 giorni dall'attivazione del servizio... Non so come andrà a finire, visto che la camera da letto e la cucina - che dovrebbero arrivare questa settimana - ancora non si sono viste.

Ad ogni modo, nella costanza della mia incostanza, domani si monta in macchina a fine giornata d'ufficio in rotta verso l'Emilia... sperando di vedere sempre più spesso la grande pianura da dentro invece che da sopra le colline veronesi.

1 commento:

la Volpe ha detto...

^^

bel racconto, sa di vita vera :)