lunedì 13 settembre 2010

Una sera sotto il tetto

Giorno 9
La mia permanenza tra le Dolomiti ha i suoi pro ed i suoi contro.
Oggi ho pescato una giornata di contro!

Dopo un fine settimana tranquillo, anche se non propriamente di riposo, al centro della grande pianura, stamattina mi attendeva il ritorno tra i monti.
La giornata è cominciata abbastanza incolore: carico la roba in auto (con la scomodità aggiuntiva, questa settimana, della giacca che mi sono portato dietro per il training che dovrò fare ad alcuni utenti chiave della nuova ditta cliente giovedì in quel di Milano... giacca che, con buona pace del gusto estetico, ho deciso che metterò sopra i jeans ed una polo di cui sbucherò solo il colletto da un golf con il collo a "V" che spero mi dia un'aria semi seria senza l'ingessatura della camicia e la cravatta) e vado a fare un bancomat. Stare settimane intere quassù, alloggiato in un bed and breakfast, ha il terribile effetto di costringermi a cenare al ristorante ogni sera.
Immancabilmente solo, dopo la mia passeggiata serale e la telefonata di rito alla mia archeologa, entro al ristorante, saluto i camerieri (ed il pizzaiolo che ormai mi da del tu con il suo stentato italiano) ed ordino, mangio osservando la gente attorno cercando di non dare troppo nell'occhio, pago e torno in camera.
Ovviamente, le dolenti note sono nel "pago": prese singolarmente, le cene costano pochetto, ma a lungo andare il totalizzatore non fa che aumentare... risultato, questa mattina il bancomat era una sosta obbligata.

Risalgo in auto e mi muovo alla volta del distributore di GPL... faccio il pieno e nel frattempo scopro che questa settimana c'è uno sciopero proclamato per alcuni giorni, compreso giovedì... la mia trasferta a Milano comincia ad apparirmi tristemente costosa, con lo spettro della benzina invece che il più economico carburante.
Mi faccio l'appunto mentale di fare il pieno di GPL nuovamente anche una volta arrivato nei pressi di Merano (in modo da aumentare l'autonomia per la giornata fatale) e parto alla vorta delle cime.

La "brochisia" che colpisce gli automobilisti sotto la pioggia mi perseguita per quasi quattro ore e, un'ora più tardi del solito, raggiungo il parcheggio.
Diversamente dalle altre settimane, non ho parcheggiato nel parcheggio "della banca" dall'altra parte della strada rispetto al mio luogo di riposo: ho parcheggiato direttamente nel parcheggio del "garni" dicendomi che, visto che avevo fatto trenta, potevo fare trentuno e scaricare l'auto prima di andare in ufficio.
Scarico, entro e chiamo... nessuna risposta... chiamo ancora... nessuna risposta...
Impreco sommessamente, ricarico la roba in auto, e mi reco in ufficio, già stanco alle 11.30.

Giornata lavorativa un po' così, ma poteva andare peggio.
A sera, torno in albergo, scarico l'auto, entro e... sorpresona! A causa di un piccolo problema, invece della mia "solita" stanza con letto matrimoniale, bagno con doccia, prese "PC compatibili" e TV al piano terra, questa sera mi tocca stare in una "singola" al secondo piano. Ha solo un piccolo difetto: non ha la doccia in bagno. Volendo, se ne può usare una al piano terra, ma proprio volendo.
Sovrappensiero faccio spallucce: vabbeh, poco male... solo una volta saliti i due piani di scale (per due volte per portare su tutta la roba) mi rendo conto dell'agghiacciante verità: la stanza è un sottotetto, con un piccolo lucernaio esattamente sopra il letto (addossato alla parete di fondo... vicinissma alla parete davanti viste le ridotte dimensioni della stanza), ma fin qui, visto che si tratta solo di una notte... il problema è che, il bagno, in assenza di doccia, consta solo di lavandino e water! Questa gente, non mette i bidet in bagno!!!
Nuova sequela di imprecazioni... questa volta un po' meno sommesse, ma ancora mi trattengo.

Esco, vado a fare la mia passegiata fino alla club-house del golf club, evito di raggiungere il driving-range (che sarei curioso di vedere) dopo un diverbio con un cagnetto piccolo ma, ovviamente, incazzosissimo e con i denti di fuori e quindi vado a cena.

Al mio ritorno in camera, dopo aver chiuso il pasto con un pezzo di strudel per allietare la serata che percepivo come malaugurata, mi appresto ad una serata a giocare a Star Trek Online... ma il problema è che quassù, nel mio buggigattolo, le prese non sono "italian friendly"!
Scendo da basso e chiedo alla proprietaria un adattatore... prende una scatoletta, fruta ed estrae una serie di adattatori, nessuno compatibile... alla fine ne trova uno che forse può andare bene: salgo per provare, ma i denti della presa sono troppo larghi... ridiscendo e cerco un nuovo adattatore... dopo cinque minuti troviamo un che dovrebbe andare bene, anche se forse "potrebbe esserci un problema con il bordo dentro della presa" mi dice... io fiducioso salgo le scale, provo e... scopro che ha ragione lei! Le prese a muro hanno delle "tacche" all'interno che rendono vano il mio frugare.
Impreco, sempre meno sommessamente, maledicendo l'idiozia di un popolo che non si decide ad adottare prese con una forma che sia standard in almeno uno dei territori confinanti.

Riporto giù l'adattatore, torno in camera, e mi rassegno al ricorso alla batteria del sistema.
Provo a giocare a STO, ma la connessione salta troppo (troppo disturbata questa sera) e di concludere qualcosa non se ne parla.
Dedico la serata a facebook e quindi, quasi a mezzanotte, con la batteria che chiede perdono ai suoi padri, mi rassegno e vado a letto...

Se penso che la settimana scorsa Salvatore, un mio ex compagno di classe delle superiori, mi ha scritto (sempre su faceboiok) di invidiare la mia sistemazione nei pressi di Merano, città che lui adora, mi chiedo se accetterebbe l'idea di fare a cambio: dopo una serata come questa...

2 commenti:

la Volpe ha detto...

siamo internet-dipendentiiiiiii

Blue ha detto...

Spero che la prossima settimana cominci in modo migliore! Facci sapere come va, vuoi?
Forza forza! :)