venerdì 18 aprile 2008

Il chilometro stampato

In un ufficio come quello in cui lavoro attualmente, la carta viene usata in quantità industriali: le stampanti lavorano quasi quanto le tastiere, quasi ogni documento prodotto deve avere una copia cartacea archiviata da qualche parte e i clienti/fornitori sono nella stessa barca, il che comporta una grande quantità di comunicazioni cartacee che girano avanti e indietro.

A prescindere dal fatto che, per buona parte delle cose che vengono stampate, non è neppure possibile pensare di adottare la stampa fronte e retro per motivi legati all'uso che di quelle stampe si deve fare, a prescindere dal fatto che la sottile arte del riutilizzare i fogli il più possibile non è esattamente propria di alcuni miei colleghi ed a prescindere dal fatto che la nobile idea di adottare la carta riciclata come standard non è stata fatta propria dalla gestione e dagli acquisti, le stampanti rumoreggiano e la carta esce a decine di fogli alla volta.

Io nel mio piccolo faccio quello che posso, ma visto che ogni giorno accumulo più fogli da riutilizzare di quanti ne uso, l'unica cosa che posso fare è differenziare la raccolta e mettere da parte la carta da andare a buttare in un secondo momento nell'apposita campana. Già, perchè gli addetti alle pulizie non sembrano aver compreso che sarebbe meglio, ove possibile, separare e differenziare per consentire il riciclaggio... decisamente un peccato.

Rimane che, con il viaggiare delle stampanti, si genera un viaggiare di stampatori: le stampanti più utilizzate, che poi sono anche le più veloci ed efficienti, sono due soltanto e sono collocate in punti strategici dell'ufficio. Visto che noi ci estendiamo su tutto un piano di un palazzo, però, non è difficile immaginare come ogni stampa sia un'occasione, più o meno gradita, per fare quattro passi per andare a prendere lo stampato.
Certe giornate, in particolare, possono voler dire un paio di chilometri di camminate avanti e indietro... Alla luce di questa considerazione, non mi stupisce che alcuni miei colleghi, che hanno una stampante sulla scrivania, vi dirigano ogni singola stampa, ma dal mio punto di vista, l'unico aspetto negativo nella situazione presente sono gli ingorghi che, occasionalmente, si formano e l'attesa che a volte bisogna sopportare prima di poter esaminare il proprio sospirato fogliaccio.

La speranza è che un giorno o l'altro, il chilometro stampato diventi un po' più eco-compatibili, ma per ora, mi limito a fare quei quattro passi ogni tanto e, se capita, fare quattro chiacchiere con un collega venuto a prendere una stampa.

3 commenti:

Chichi ha detto...

ma comprare un paio di stampanti in più?...

la Volpe ha detto...

Mi fa piacere che tu sia ricomparso!

Per celebrare, ti ho riaggiunto alla lista dei luoghi da visitare del mio blog, dalla quale ti avevo rimosso per punizione per la tua ingiustificata assenza. :)

zaa ha detto...

fare quattro passi per recuperare una stampa è sempre una cosa niente male: almeno non si fanno otto ore sempre sulla stessa sedia.

E comunque, a volte ritornano... di solito, quando meno te l'aspetti!