martedì 6 maggio 2008

Il tecno-fisco

Qualcuno vuole fare la cortesia di dire al Garante per la Privacy che dovrebbe smetterla di rompere le scatole?

Partiamo dal principio: mercoledì 30 aprile, l'Agenzia delle Entrate ha diffuso on line i dati relativi alle denunce dei redditi del 2005.
Qualche ora neanche e scoppia il finimondo: utenti che intasano il sito, Garante della Privacy che decide la sospensione della pubblicazione dei dati, Beppe Grillo che ironizza (mah...) affermando che l'idea è stata suggerita dalla mafia...
Passa ancora qualche ora e, con il sito down a causa dell'eccesso di traffico, i dati cominciano a comparire sulle reti di file sharing ed in vendita su e-bay, Visco difende l'iniziativa affermando che si tratta dell'attuazione delle norme sulla trasparanza fiscale, le associazioni di consumantori minacciano denunce contro l'Agenzia, sul Blog di Grillo volano parole grosse contro il genovese che si porta a casa, in un anno, più di quattro milioni di euro, ed il Garante viene intervistato dal Tg1.
Qui, raggiungiamo un momento comico di livello "zelighiano": il Garante, con la sua bella faccia, arriva in casa di quasi dieci milioni di italiani a dire che la sospensiva è dovuta al fatto che hanno richiesto chiarimenti all'Agenzia delle Entrate perchè, nonostante i dati siano pubblici per legge, nonostante i dati possano essere richiesti da chiunque ai comuni ed alle sedi dell'Agenzia, pubblicare on line dati tanto delicati potrebbe essere una violazione grave della privacy dei contribuenti.

Io stavo uscendo quella sera, ero lì che ascoltavo con un orecchio solo mentre mi lavavo la faccia e per un attimo ho sospettato di non aver capito bene. Mi fermo, chiudo l'acqua e, con la faccia ancora gocciolante, tendo l'orecchio a sentire bene cosa viene detto. Questo bel tomo, ammette serenamente che i dati sono pubblici e poi dice che pubblicarli on line potrebbe essere una violazione della privacy?
Va bene dire tutto ed il contrario di tutto per far contento l'interlocutore di turno, ma fare questo genere di cose nella stessa frase è ai limiti del delirio schizzofrenico!

La storia continua, ovviamente, ed è ancora in corso: nei giorni successivi, Visco ed il Governo uscente sono stati accusati di aver agito per rappresaglia, i giornali hanno pubblicato i dati di reddito di soggetti pubblici (come per altro hanno sempre fatto, proprio perchè i dati erano pubblici!), l'Agenzia è stata denunciata su quasi ogni tribunale italiano da non mi ricordo quale/i associazione/i di consumantori (anche loro potrebbero, ogni tanto, decidere che tacere e stare buoni è più saggio che rompere le scatole per nulla e fare idiozie?), Visco si è schierato in difesa del provvedimento, l'Agenzia ha fornito i chiarimenti richiesti dal Garante (citando le leggi sulla base delle quali ha preso la decisione, che rientra nel proprio potere decisionale) ed i dati sono ancora reperibili on line (anche se non ho capito se sono nuovamente sul sito o se bisogna arrangiarsi un po' per trovarli).

Guardo la vicenda e rido per non piangere: dati pubblici sono stati messi on line, e dunque? Cosa c'è di male?
Chi non ha niente da nascondere, non ha problemi in proposito, per come la vedo io, così come è chi ha la coscienza fuori posto, secondo me, a scagliarsi all'attacco.
Quello che più mi fa specie è che, leggendo i giornali e guardando i Tg, hanno fatto un gran parlare di redditi di attori, imprenditori, qualche giornalista, ma dei redditi dei politici non ho sentito un gran parlare...
Magari ascolto i Tg sbagliati, ma tu guarda, a volte, i casi della vita...

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