mercoledì 18 giugno 2008

Plantae et circenses

Domenica sono andato a Genova in giornata, giusto per non perdere le buone vecchie abitudini, e facendo un giro alla Fiumara con Fhede siamo entrati da Sanguinetti (un posto che definire una cartoleria è decisamente riduttivo). Mentre giravamo per gli scaffali, ci siamo imbattuti in un espositore di vasetti con, ognuno, un fagiolo con su scritto qualcosa. "Coltiva un pensiero", il nome del prodotto, che una volta piantato ed adeguatamente annaffiato, produce una pianta di fagioli con la scritta che era sul fagiolo riportata su un paio di "foglie".
Non riuscivo a spiegarmi come una semplice incisione e colorazione del fagiolo potesse avere un'effetto del genere, e mi sono messo a fare delle ricerche (lo so, è assurdo farsi domande del genere, ma d'altronde...) scoprendo così che il fagiolo è una pianta che viola il primo principio che ti insegnano quando ti spiegano come crescono le piante alle elementari: il fagiolo (seme), quando genera le radici verso il basso, viene portato dalla crescita di queste al di fuori del terreno (invece che starsene sotto terra e sviluppare radici verso il basso e pianta verso la superficie) per poi "schiudersi" definitivamente e far sviluppare la pianta anche verso l'alto, dove cercherà appoggi da buon rampicante qual'è. Ecco quindi svelato l'arcano: il fagiolo cresciuto riporta la scritta sulle "foglie" perchè quelle foglie altro non sono che il fagiolo-seme che era stato scritto...

Fin qui, una bella scoperta che si potrebbe tranquillamente classificare tra le cose inutili di cui la mia testa straborda, se non fosse che, mentre cercavo informazioni sulla cosa, mi sono imbattuto in un'altra cosa altrettanto bizzarra e che sembra vada di moda (mah...): portachiavi-minipianta.
Si tratta, in pratica, di piccoli cilindretti trasparenti al cui interno si trova una minuscola pianticella con un'infima quantità di terriccio. A quanto pare, il cilindretto ha dei fori tramite i quali si può annaffiare la piantina (si poggia in un piattino d'acqua per qualche minuto al dì) fino a che non viene il momento di travarsa in un vaso più grande e lasciarla libera di crescere alla piena dignità di quella pianta grassa che è (infatti non è un bonsai: nasce con l'obiettivo di crescere tranquillamente).
Nulla di sconvolgente dal punto di vista "tecnico", in fin dei conti è tutto sommato quello che mia madre fa regolarmente quando si procura un rametto di una pianta e la fa diventare una pianta completa (da qualcuno devo non aver ereditato il pollice verde), è curiosa l'idea del portachiavi, ma che ci sia un decente tasso di sopravvivenza delle piantine non mi stupirebbe: si tratta di piante grasse, roba tosta che non si fa mica tanti problemi.

Il fantastico mondo delle piante e dei fiori, alla fine, ritorna anche nella cronaca, più o meno direttamente, sia a livello nazionale che a livello locale.

A livello locale perchè hanno cominciato a circolare le prime simulazioni su come l'architetto Botta propone di ripensare Piazza Roma, sostituendo il piazzale adibito a parcheggio con un'isola pedonale verde... In pratica un bel prato, di fronte all'Accademia, dove il monumento a Menotti si innalzi sulla distesa erbosa e dove (se i necessari accordi arriveranno a compimento) i cadetti si esibiscano, un paio di volte al giorno, in un cambio della guardia.
Ah, ed ovviamente, annesso sito archeologico per visionare le mura romane che hanno ritrovato un paio d'anni fa.
L'idea non mi dispiace, e sinceramente, questo architetto svizzero potrebbe anche candidarsi ad un avvicinamento, nelle mie (non numerose) simpatie relative agli archietti moderni/contemporanei, a Lloyd Wright.

Per quanto riguarda le piante che tornano a livello di cronaca nazionale... beh ci tornano perchè su tutte le prime pagine non si fa altro che parlare di Olanda da un paio di giorni. Non per questioni di politica internazionale, ovviamente, ma per semplici motivi calcistici.
Sia chiaro, io non sono uno che segue regolarmente il calcio (anzi seguo poco gli sport in generale, anche se non disdegno un gran premio di Formula1 o del Motomondiale), ma la nazionale la seguo. Ovviamente, anche se poi forse tanto ovvio non è, cerco di ricordarmi che non sono un esperto di calcio e che quelli che si improvvisano CT da bar sono piuttosto molesti, ma è inevitabile che, qualche commento, scappi anche a me.
Tutti non fanno altro che parlare della bella prestazione della nostra nazionale di ieri (che ha mandato a casuccia loro i cugini transalpini guidati da quel simpaticone di Domenech) e della lezione di correttezza data dalla non-biscottara Olanda.
Della nazionale dei paesi bassi, se devo essere sincero, ho apprezzato il gioco, la velocità e l'impressionante colpo d'occhio che i suoi tifosi sanno generare in uno stadio. Sarà che il colore delle maglie (che, tra l'altro, mi sembra cambi piuttosto di rado rimanendo sempre della stessa tonalità di arancio e con sempre pochi fronzoli) aiuta, ma sanno essere veramente una marea arancione, tutti uniformi e tutti compatti... I nostri supporter sono molto più variegati (con una maglia della nazionale nuova ogni anno o due, mi stupirei del contrario) e per questo molto meno "notevoli".
Al di là dell'impressione ottica, comunque, mi è piaciuta anche la nostra nazionale, ieri sera, che finalmente ha messo più testa, cuore e gambe in quello che faceva. Spiace per Toni, ancora a digiuno di goal nonostante abbia meritato, ma fa tanto piacere per Donadoni... Riuscirà a non essere più costantemente a rischio, ora che ha passato il primo turno?
Ovviamente no, ma in fin dei conti ci sta: noi italiani siamo così (purtroppo) ed i nostri giornalisti sportivi non potrebbero essere da meno.

Una cosa molto interessante da notare è che i notiziari, bene o male, sono chiusi per Europei: le notizie su quello che accade nel mondo ed in casa nostra (con il nostro innefabile premier, ed i suoi side-kick di governo, che ne combina una meglio dell'altra ogni giorno) filtrano a mala pena tra i commenti degli esperti della palla pezzata.
Per carità, ci sta tutto: qualche buona notizia dal rettangolo erboso è sicuramente meglio che qualche brutta notizia dall'emiciclo parlamentare... Sinceramente, chi si lamenta per come sono strutturati i TG ed i giornali, forse, dovrebbe ricordare dove sta... e chiedersi se altrove non è la stessa cosa.
Alla vigilia del "derby" Francia - Italia, il Cavaliere ed il Sarcò hanno lanciato, ognuno a casa sua, alcune belle trovate, probabilmente certi che l'attenzione di tutti fosse presa da altro (e anche certi di avere i numeri parlamentari per fare un po' quello che gli pare...), quindi viene da pensare, ancora una volta, che alla fine tutto il mondo è paese.
I politicanti, un po' ovunque, lo sanno come funziona e sanno bene che, in fin dei conti, siamo tutti un po' antichi romani: all'epoca dei cesari ci si distraeva, per dirla con Giovenale, con "Panem et circenses"... Ora che il pane costa troppo, ci accontentiamo dei "circenses"... E poco importa chi è l'imperatore sulle monete...

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