venerdì 4 luglio 2008

Gare d'appalto sul fonte occidentale

Altre settimane sono passate ed il bollettino di guerra riporta ancora funeste notizie. E' inevitabile, temo, ma rimane sempre la speranza che un'improvviso ravvedimento del nemico porti ad un subitaneo, quanto improbabile, cessate il fuoco.
La Battaglia di Bologna e Saragozza è conclusa e, purtroppo, nuovi caduti vanno ad ingrossare le fila delle vittime della cieca furia nemica. Questa volta, a capitolare, sono stati gli alleati, ragionevoli quanto incredibilmente generosi, che stavano subendo l'ultimo assalto. Per questo oggi piango la definitiva resa che vede il buon senso alzare, tristemente, la sua bandiera bianca contro l'implacabile determinazione dei paladini.
Eppure, in questo scenario di devastazione, tra le rovine lasciate dal passaggio dei cavalieri in bianco mantello del nemico, un fiore sopravvive e cresce, ostinatamente e contro ogni previsione. Quel fiore non ha un nome, nè un colore preciso, è semplicemente il fiore dell'ironia.

La vita sa sempre essere ironica e prendersi le sue rivincite.
La vita, o il destino se si preferisce, ha sempre un boomerang da legare all'arma che stai per scagliare, un boomerang di quelli che viaggiano lenti e lontano e che ti tornano indietro quando meno te l'aspetti, portandosi ancora dietro l'arma che avevi lanciato in origine.
E' così che, dopo la Battaglia di Bologna e Saragozza, mi sono ritrovato in piedi su un campo di battaglia devastato, dopo una carica di cavalleria che, ne ero certo (ma non solo io), era destinata a travolgermi.

La tecnica d'assalto, che a quanto pare ha addirittura assunto l'altisonante titolo di Lodo, ha colpito uno dei miei alleati ed uno dei loro (che ormai, personalmente, sospetto non faccia più parte della schiera nemica, anche se non si può mai dire, con certe persone e certe situazioni...), ma ha risparmiato quello che doveva essere il suo bersaglio designato.
Rimanere in circolazione, sempre pronto a continuare ad operare nonostante il risentimento che questo genera nei miei avversari, lascia perplessi oltre che lasciare alimentata una flebile speranza (probabilmente, anche peggio che vana) sul domani, che potrebbe anche diventare un giorno di nuova pace e ragionevolezza... se anche solo per un momento sperassi ancora nel lieto fine, cosa che personalmente faccio ancora, anche se contro ogni logica razionale.
Sono sopravvissuto, quindi, allo scontro, ma le probabilità che riesca a mantenere il timone di quella nave affidatami ormai diversi anni orsono, con soddisfazione mia e di chi vi si è imbarcato nel tempo (la SS Kobayashi Maru...), sono sempre più ridotte, anche se, in pieno conflitto, i miei nemici hanno dimostrato di avere una niente affatto imprevista caratteristica: sono tendenzialmente paranoici e non si fidano nemmeno dei loro alleati.

E' grazie a questa caratteristica, infatti, che uno dei miei più fieri nemici si ritrova impossibilitato a prendere direttamente quel timone cui, in questo momento ed in maniera assolutamente inopinata, ambisce.
Oddio, a dire il vero, qualcuno mi aveva già accennato a questa eventualità, ed io lo avevo bollato come estremamente fantasioso. Devo invece prendere atto del fatto che, probabilmente, quel mio amico che ho cercato di convincere dell'infondatezza dei suoi sospetti aveva visto più lungo di me.
In realtà, c'è ancora la possibilità che le sue ipotesi sulle motivazioni di questo avversario si rivelino infondate, ma potrebbe anche rivelarsi completamente nel giusto.

Rimane che, tra una cosa e l'altra, qualcuno vuole togliermi quel timone e, quello stesso qualcuno, si trova costretto a presentare un piano di lavoro che verrà vagliato e che potrebbe anche, potenzialmente, essere bocciato o, peggio ancora (anche se sarebbe solamente l'ennesima conferma del fatto che la vita ha un grande senso dell'umorismo), potrebbe essere scartato a favore di un progetto terzo.
Già perchè, attaccando me nella maniera che hanno scelto di utilizzare, i miei avversari hanno creato un precedente che ha spinto i "supervisori" a decidere di tenere un vigile occhio fisso su tutti i sottoposti, i miei nemici compresi. Se a tutto questo si somma la scarsa fiducia, cui si accennava pocanzi, che spinge a questo atteggiamento preoccupato anche il leader nemico che sta tra i "supervisori" e che avrebbe dovuto essere, potenzialmente, il "santo in paradiso" attivo per liberarsi di me...

Vabbeh, vada come vada, ancora una volta la situazione si rivela, seppur molto triste (specialmente se si pensa che certi attacchi, come quelli più recenti contro le "vittime a sorpresa", sono veri e propri assalti suicidi), non priva di una certa ironia: pensare che, in pieno conflitto, una parte dei miei avversari abbia deciso di impelagarsi in un illogico ricorso alle "gare d'appalto" per soppiantarmi, quando un'altra parte di loro avrebbe voluto semplicemente disfarsi di me, è estremamente divertente.
C'è poi solo un'altra cosa che trovo più divertente: colui che punta ad ottenere l'appalto teme che io cerchi di boicottare la sua navigazione.

Sinceramente, potrei anche pensare a varare una seconda nave da lanciare in una gara testa-a-testa con la sua, ma non è necessariamente una mia priorità: il mio primo istinto sarebbe quello di imbarcarmi come passeggero nel suo viaggio, per vedere che panorami mostrerà ai suoi utenti al fine di imparare qualche cosa di nuovo o per criticare, eventualmente, a ragion veduta.
E' estremamente spassoso (o infinitamente triste, o anche incommensurabilmente istruttivo... dipende dai punti di vista) il fatto che mi temano (e non è la prima volta che lo fanno) quando io non ho alcun intento "aggressivo". A mio avviso non fa altro che dimostrare che, a ruoli invertiti, loro non si farebbero scrupoli ad agire in quel modo, quindi credono fermamente che io non sia da meno.
Chiaramente, non hanno compreso nulla del mio modo di agire e di pensare... ma questa non è una sorpresa: tutta questa storia non avrebbe alcun motivo di esistere se il discreto tarlo del dubbio, di quando in quando, suggerisse loro che forse non sono così malvagio come loro hanno deciso.

2 commenti:

la Volpe ha detto...

Continuo a non capirci molto.
Qualcosa di più, ma non molto.
Non potresti essere più chiaro per noi ignoranti della vicenda? ^^

zaa ha detto...

Dunque, breve (seee, come no...) cronistoria "in chiaro" di un mondo di ordinaria follia. (Tutte le date sono presentate ma vanno intese con un margine di errore... dopo il 15 di dicembre, le date sono approssimate di una settimana circa)

L'origine di tutto si perde indietro di qualcosa come quattro anni, probabilmente, ma non abbiamo dati certi, quindi non ci pronunciamo apertamente.
I fatti documentati e certi risalgono a dicembre del 2007.

Martedì 11 dicembre 2007: mi viene comunicato che, in giornata, è stata presentata una petizione contro di me presso il Direttivo del club. La petizione, per ora firmata da 32 persone (di cui 5 si dichiarano ex-soci) presenta una serie di riferimenti a fatti più o meno recenti che dimostrano come io non sia adatto a trattare con i soci, quindi viene richiesto che mi venga tolto il riconoscimento (una "promozione per merito") assegnatomi nella riunione di settembre del Direttivo (assieme ad un'altra quarantina di collaboratori STIC e convention...) e che mi vengano tolti tutti gli incarichi che richiedono contatti diretti con i soci, visto che chiaramente non sono capace di gestirli. Inoltre, i firmatari richiedono di essere avvisati di quando si terrà la riunione del Direttivo in cui si discuterà della loro richiesta per poter essere presenti. I firmatari, per altro, sanno benissimo che una riunione è prevista per sabato 15. Se un mio amico in direttivo non mi avesse informato della cosa, a quanto pare è praticamente certo, io non ne sarei stato informato...

Giovedì 13 dicembre 2007: la petizione viene ripresentata in una forma più ampia e si passa dalle 3 pagine iniziali a 70 pagine (3 di petizione e tutto il resto documenti che dettagliano i casi riportati a riprova... si tratta di "testimonianze" di vari firmatari e di email mie e di altri... tutte inoltrate al di fuori del loro ambito di invio, generalmente riservato, e senza mia autorizzazione). I firmatari passano da 32 a 34. In Direttivo viene cambiato l'ordine del giorno della riunione del 15 in modo da dare priorità alla questione, facendo andare in secondo piano eventi come il calo di 300 unità dei soci iscritti al club nel 2007 (passati da 2100 a 1800). Io comincio a studiarmi il fandone per preparare una replica dettagliata e punto per punto sulle contestazioni. Leggendo il testo nel dettaglio scopro che la caccia alle firme per supportare questa petizione è (segretamente) cominciata subito dopo la riunione di settembre e scopro chi ha promosso la petizione: una persona che, contro ogni buona creanza di questi casi, non si mette come prima firmataria (presentati nella petizione in rigoroso ordine di tessera del club). Tra i firmatari, poi, spiccano nomi di persone che avevo incontrato un mesetto prima e che non mi avevano detto nulla, con cui avevo parlato e sembrava avessimo chiarito alcuni problemi, ma assai più notevoli sono i nomi di persone con cui non ho parlato negli ultimi quattro o cinque anni e che vivono in un altro continente da più o meno tutto quel tempo.

Sabato 15 dicembre 2007: si tiene la riunione ed io, come una rappresentanza dei firmatari (che nel frattempo sono diventati 38), ci sono. Probabilmente anche a causa della petizione, viene votato un provvedimento senza precedenti: d'ora in avanti, tutti i collaboratori del club dovranno essere autorizzati a collaborare dal Direttivo. Quando si arriva a discutere della mia posizione la cosa diventa surreale. "Avete letto il faldone? Vi siete fatti un'idea? Allora votiamo." Si vota e la mia promozione sopravvive, ma vengo rimosso da tutti gli incarichi che richiedano contatto diretto con i soci. Dopo la votazione, mi viene data la parola, nel caso voglia aggiungere qualcosa. La scena è surreale (con sullo sfondo, la promotrice della petizione che tutto sembra tranne che soddisfatta del risultato ottenuto) e tutto il lavoro fatto per prerararmi ad una discussione punto per punto mi appare assolutamente privo di senso. Non commento praticamente nulla e mi limito a richiedere di poter inviare un'ultima comunicazione ufficiale, per salutare e per predisporre il passaggio di consegne per le questioni in corso. Mi viene concesso, ma il Direttivo vuole leggere la lettera in anteprima ed autorizzarne la diffusione. Accetto e faccio presente che la decisione mi taglia fuori dalla possibilità di occuparmi compiutamente della Sezione Giochi di cui ero responsabile. Il mio capo, nella sezione del coordinamento dei gruppi locali, da le dimissioni da tale incarico a causa della decisione presa. Registro di Flotta e Sezione giochi vengono sospese in attesa di riunirsi nuovamente di lì ad un mese e decidere il da farsi. Il problema del calo dei soci è similmente rimandato. A chiosa surreale della situazione, il presidente, nonchè redattore capo della rivista del club, mi propone di scrivere qualche pezzo per la sezione "a colori" della rivista (quella che viene anche pubblicata in edicola) visto che ora avrò molto più tempo libero.

Entro il giorno seguente, tutto lo staff del Registro di Flotta da le dimissioni, per protestare contro quanto accaduto, e l'intera sezione affida la gestione ordinaria e straordinaria nelle mani del Direttivo. Passa qualche giorno e presento la mail al Direttivo, che me l'autorizza il 22 di dicembre ed io la invio alle principali mailing list del club il 23.
Sulle liste scoppia un po' di casotto per la cosa, prevalentemente perchè la "cospirazione" non è stata tanto gradita ed il fatto che il Direttivo non abbia informato nessuno di un problema del genere non piace molto. Dopo qualche giorno di discussione piuttosto accesa, in cui mi trovo contrapposto ad una sostenitrice della petizione (che dice di non averla firmata perchè faceva riferimento ad eventi che non la toccavano direttamente, anche se approva quanto vi è scritto) e dopo che più volte i promotori sono chiamati a dire la loro nella mailing list principale del club (dove sono presenti, mandano gli auguri di Natale, ma non parlano della questione neanche quando sono tirati per la giacchetta), si concorda di rimandare la discussione a dopo le feste, per dare modo agli interessati di svincolarsi dagli impegni natalizi.

7 gennaio 2008: vengono pubblicati sulla mailing list del club il verbale della riunione ed il testo completo della petizione. Io pubblico anche una mia replica, in cui controbatto punto per punto le "testimonianze" (in un decimo delle pagine usate dagli accusatori) e richiedo di integrarla nel verbale. La richiesta non viene accolta (la replica verrà pubblicata nel verbale della riunione successiva...) e la discussione in lista non ridecolla, secondo più opinioni, perchè tanti, dopo aver dato un'occhiata alle contestazioni, hanno sentito odore di litigio personale e non hanno voluto finirci in mezzo.

Nella seconda metà di febbraio, un paio di soggetti mi suggeriscono pubblicamente di appellarmi ai Probiviri (organo interno al club incaricato di dirimere, con arbitrati, le questioni tra soci e tra soci ed il club) contro la decisione presa dal Direttivo ed un bel giorno vengo raggiunto, telefonicamente, da uno dei Probiviri che ci tiene ad informarmi che, a suo avviso, sulla base di un articolo dello statuto del club, i Probiviri non hanno potere decisionale in questa questione e che se io dovessi appellarmi a loro lui sosterrà la loro non competenza.
La riunione del Direttivo, finalmente, si approssima (si terrà a marzo) ed io sono tentato di appellarmi al Direttivo contro la condotta del suddetto Proboviro, ma decido di lasciar perdere. Nel frattempo, alcune mie dichiarazioni nella mailing list del Registro di Flotta (in cui riporto solo dati oggettivi e documentati) nell'ambito della discussione nata per proporre un nuovo regolamento di sezione, deciso dagli utenti, allo staff della sezione, fanno infuriare almeno un membro del Direttivo che arriva ad affermare che, se continuerò in quella maniera richiederà la mia espulsione dal club. Perplesso, non replico e decido che se i fatti oggettivi danno fastidio a qualcuno, posso anche smettere di cercare di far presente come stanno le cose. Mi metto alla finestra ed osservo nascere il nuovo regolamento e mi trattengo dal far notare, agli estensori, quanto simile sia a quello, promulgato quando ancora facevo parte dello staff, non più tardi di un anno e mezzo prima senza che nessuno contestasse granchè (anche se, a quanto pare, era profondamente odiato).

Alla riunione di marzo, il nuovo staff del Registro viene approvato ed i nuovi responsabili si mettono subito al lavoro per aggiustare il regolamento proposto dagli utenti e smontare i principali progetti avviati da noi del precedente staff.

Passa un altro mese e si approssima la chiusura delle candidature per le elezioni interne al club. Mi decido, e mi candido a Proboviro. Scopro quindi che i candidati a tale posizione sono quattro (me compreso) per tre posti e che due degli altri candidati sono firmatari della petizione. Qualcuno lascia intendere che la mia candidatura sia inammissibile data la decisione del Direttivo e che io voglia farmi eleggere per "bruciare" la decisione, mentre mia intenzione è continuare a dare una mano e, tenendo presente che i Probiviri possono prendere decisioni solo all'unanimità, non vedo come potrei essere pericoloso visto che mi troverei, giocoforza, almeno un "angelo custode" alle calcagna. Circola la voce che i firmatari della petizione siano intenzionati a ricorrere presso il Direttivo contro la mia candidatura, e per quanto sia stata a tratti molto insistente, questa voce non risulta essere ancora sfociata in una richiesta effettiva.

Passa un mesetto e si arriva alla convention dove sono ancora un collaboratore della Sala Giochi poichè sussiste un principio (sancito qualcosa come sei o sette hanni fa) secondo cui i responsabili delle diverse sezioni, in convention, possono scegliersi i collaboratori liberamente senza che nessuno gli possa dire niente. Mi appresto a collaborare e do una mano come al solito.
Non nego di aver trovato divertente andare in giro per la convention con una maglietta con su scritto "Strazzella - 34 - STIC... why not?", chiaro riferimento alla petizione, ma l'idea di prendere in giro i postulanti non è stata isolata: lo staff delle sezioni dove la maggioranza era costituita da firmatari faceva bella mostra di una spilla con su scritto "Fancazzisti", riferimento ad un passaggio di una mia mail riportato nella petizione. L'atmosfera non è stata delle migliori (alcune persone non mi hanno rivolto la parola per sei giorni e la tensione era evidente, tanto che più di una persona, esterna ai fatti, ha notato l'aria che tirava) ma io ho lavorato come mio solito.
A rendere particolare questa convention, il primo caso (da 11 anni a questa parte) di infortunio abbastanza serio da parte di un giocatore della Kobayashi (che ha dato una mentata in terra durante un gioco in cui facevano la "cariola" ed ha avuto un paio di svenimenti tanto che abbiamo chiamato il 118) e la consegna, a me, di una targa di ringraziamento decisa dallo staff della Sala Giochi (targa di cui non sapevo nulla e che è stata accolta, nella sala principale della convention, da un bell'applauso che ha notevolmente inviperito i firmatari).

In convention, presente un'urna per le lamentele, vi sono comparse 15 proteste anonime contro la Kobayashi (i giocatori erano in tutto 59 e nessuno ha manifestato alcun risentimento durante le ore del gioco) e, tra una cosa e l'altra, compresi fattori esterni ai fatti della mia petizione (ma attinenti a delle lamentele da parte di un socio contro certi aspetti della gestione, anche finanziaria, del club), si è arrivati alle riunioni di giugno.

In occasione di queste riunioni (Direttivo e Comitato Organizzatore della convention) è successo di tutto, compresi litigi a male parole, davanti ad un pubblico rumoreggiante costituto dai firmatari e compagni.
Chi mi aveva sostituito nella gestione della Sezione Giochi del club è stato rimosso dall'incarico (per il modo in cui si è fatta campagna elettorale per le presenti elezioni ed, almeno in piccola parte, per essere stata la persona che mi ha premiato sul palco) ed è stato approvato il "Lodo Strazzella": è stato deciso che, d'ora in avanti, i collaboratori della convention vengono proposti dai diversi capisezione e se anche un solo membro del Comitato Organizzatore si oppone, si vota per decidere se negare al tizio la possibilità di collaborare. Quattro persone sono state messe in discussione: uno degli attuali Probiviri (che hanno "bastonato" il Direttivo per alcuni aspetti della gestione del club ed avevano discusso a male parole il giorno prima) nonchè principale finanziatrice delle convention, sponsor sia finanziaro che con materiale - "trombata" -, la (ormai non più) responsabile della Sezione Giochi del club e mia premiatrice - "risparmiata" -, un altro collaboratore (firmatario della petizione che, a Bellaria, sembrava sinceramente dispiaciuto per come la sua "testimonianze" era stata usata e le conseguenze che la cosa aveva avuto) - "trombato" (ma principalmente perchè ha avuto la brillante idea di litigare, vistosamente e *fisicamente*, con la sua morosa, anche lei collaboratrice, il lunedì dopo la convention dopo che non aveva fornito supporto all'allestimento ed al disallestimento del centro congressi, motivo per cui era stato lì un sacco di giorni spesato di tutto punto) - ed io... miracolosamente sfuggito alla scure (che per altro riportava il mio nome) perchè la discussione sulla mia eliminazione si è conclusa con un pareggio ed, un'antica norma del Comitato Organizzatore, stabilisce che in caso di pareggio la mozione (in questo caso la mia esclusione) non passa. Il pubblico ha rumoreggiato un bel po', a quanto mi dicono, ed ancora una volta non è stato soddisfatto a pieno nelle sue aspettative, ma il Comitato ha comunque deciso di togliermi l'organizzazione della Kobayashi (fino a decisione definitiva da prendersi tra qualche mese) e, visto che una persona si è proposta per farla (stessa persona piacentina che si è proposta come responsabile della Sezione Giochi del club e che, anni addietro, aveva furiosamente discusso con me sulle Manovre di Flotta che organizzavo... e che ha dicembre ha firmato la petizione contro di me...), le è stato richiesto di presentare un piano dettagliato del suo progetto di gioco affinchè si possa decidere se dargli l'incarico o meno (avrebbe potuto ottenere l'incarico direttamente se il suo "sponsor" in Comitato Organizzatore non avesse male esposto le sue richieste: lui, a quanto pare, voleva non essere boicottato - evidentemente dal resto dello staff della Sala e da me - e poter organizzare il gioco liberamente, ma visto che il suo "santo in paradiso" ha detto che voleva "carta bianca" diversi si sono risentiti... compresa l'ormai famosa promotrice della petizione...)

Direi che più o meno è tutto...
Se mi sono scordato qualcosa, è colpa dell'ora...
Se qualcuno si chiede perchè non ho pubblicato il tutto come nuovo post... beh, principalmente perchè mi piace non rovinare l'"ambientazione bellica" che ho dato alla narrazione dei fatti nei post...
Lo so, sono strano, ma son fatto così...