venerdì 8 agosto 2008

Le slavine di notizie

Siamo in estate, questo è un dato di fatto.
La cosa strana è che, diversamente dal solito, a guardare i telegiornali, quest'anno si fa fatica a notarlo...
Ultimamente è venuta meno una delle certezze assolute che si poteva avere sull'estate: diversamente dall'inverno, le notizie serie, col caldo, non te le danno.

Intendiamoci, non sto dicendo che i giornalisti deliberatamente non facessero il loro lavoro, più che altro è che se c'era una notizia importante si faceva fatica a notarla, immersa com'era in mezzo alle notiziuole leggere di costume o gossip.
Sembrava che nelle redazioni qualcuno passasse in rassegna i fatti del giorno e decidesse se la gente poteva essere disturbata, sotto gli ombrelloni, con una notizia non tanto adatta.
Quest'anno, le cose sembra vadano diversamente, ma non perchè ora ci danno notizie serie... L'estate e l'inverno sono diventati un po' più simili, purtroppo, per il verso sbagliato.
Ci sono telegiornali, che dovrebbero essere di emittenti "ammiraglie", che ormai tutto l'anno danno più spazio al (pseudo)costume che non alla cronaca... Le notizie serie, quelle che contano, praticamente spariscono... Si salvano solo le notizie di nera... quella va sempre: la gente si appassiona alle cose truculente, quindi per quella c'è sempre spazio.

La cosa che più mi da da fare, però, è l'effetto "eco".
Ovviamente non si tratta di una dicitura "ufficiale"... anzi, non so neppure se abbia o meno un nome vero questo tipo di fenomeno, ma resta che è un effetto che non è affatto difficile identificare nei giornali.

Dicono che esista un modo di dire, nel mondo del giornalismo: "Se un cane morde un uomo, non è una notizia; se un uomo morde un cane, è una notizia".
Guardando i telegiornali (e, in maniera un po' minore, dando un'occhiata ai giornali) ci si rende conto che, non so bene quando, qualcuno deve aver riscritto il modo di dire e ne ha fatto uno nuovo: "Se un cane morde un uomo è una notizia, basta che la replichi tre volte".

Per me, l'effetto è evidente e si ripete quotidianamente.
Un gruppo di scalatori ha un incidente sull'Himalaya... è una disgrazia, è innegabile, e merita il suo spazio. Poi, chissà perchè, nelle due settimane successive, si parla solo di incidenti in montagna.
Oh, sarà che le disgrazie non vengono mai sole, ma a me questa cosa pare strana.
Anche perchè, poi, passate quelle due settimane, sembra che nessuno si faccia più niente sui ghiacciai...

Sarò paranoico, ma qualcuno mi dovrebbe spiegare come diamine è possibile che, eventi indipendenti e, a tutti gli effetti, causali, si concentrino in un certo periodo ben definito per poi svanire nel nulla fuori da quel periodo... Dire che è una cosa antistatistica è riduttivo.
Non sarà, invece, che qualcuno ci marcia?
Magari ci sarebbero altre notizie più utili (non dico importanti, dico "utili") da dare, ma perchè distrarre la gente? Se si è appassionata, per anche solo due minuti, all'immagine della tragedia da qualche parte, perchè non dargliene ancora?

"Cosa ci sarebbe da dire di politica economica? Che tutto costa troppo? Ma dai, non dargli una brutta notizia così: si stava appassionando tanto con le immagini di montagne innevate! Fidati, metti due immagini di repertorio, un turista straniero che si è ammazzato, e la gente è contenta... L'incidente era banale? Una cosa che poteva capitare a chiunque e come quella ne capitano in continuazione? Abbiamo già dato altre tre notizie uguali nell'ultima settimana? MEGLIO! Dagliene ancora, la gente la vorra! Dei problemi economici, ne parleremo poi più avanti... E se più avanti non troveremo il tempo, beh, poco male: almeno la gente si è appassionata ai morti in montagna!"

1 commento:

la Volpe ha detto...

Non credo che tu sia paranoico...