martedì 26 marzo 2013

Paura e delirio a grillopoli

Purtroppo non riesco a farne a meno: seguo le questioni politiche; di conseguenza, ogni tanto, mi viene l'istinto fortissimo di dire la mia.
In passato ho già avuto modo di esporre alcune mie riflessioni sui grillini e su Grillo in particolare e più passa il tempo più mi convinco di non essermi sbagliato più di tanto: i grillini mi fanno paura e Grillo continua a disguartarmi per il suo modo di fare ed il messaggio che tramette.

I grillini arrivati in Parlamento sono, a tratti, qualcosa di assolutamente imbarazzate: alcuni di loro vengono fuori con uscite che definire infelici è solamente fargli un grosso complimento e manifestano, in certe situazioni, una mancanza di educazione, sia intesa come buona creanza che come erudizione, assolutamente riprovevole.
Fosse solo questo, si potrebbe pensare che quelle persone, provenienti da tentativi elettorali a livello amministrativo locale precedenti (le "parlamentarie" del M5S di fine 2012 vedevano in lizza solo persone che avevano già corso in precedenti tornate elettorali senza raggiungere un incarico), siano solo una sfortunata selezione di una compagine altrimenti competente ed estremamente raffinata.
Per fortuna la speranza è un'entità estremamente ostinata e difficile da sopprimere del tutto, che si nutre di ogni buon esempio che queste persone riescono a produrre. Purtroppo, però, alcuni di questi giovanotti si impegnano con convinzione per far vacillare questa speranza, debilitarla e minarne la resistenza in ogni modo possibile.
Il vero problema, però, non sono i singoli eletti più o meno maleducati o più o meno competenti: il problema sono sempre i modi ed i contenuti del messaggio grillino.

Quando penso a quello che si sente dire a certi esponenti pentastellati e cosa si legge a firma Grillo, un brivido mi corre lungo la schiena: un misto di terrore e raccapriccio. Alcuni di quei mantra sembrano il risultato, a guardarli da fuori, di una furberia ideologica da due soldi: chi li usa spesso vende una cosa che messa in altri termini sarebbe improponibile come qualcosa di grandioso... ed il gregge belante applaude estasiato.
Non ci posso fare niente, è più forte di me, queste cose mi smuovono il sistema nervono e, forse, mettendo giù cosa ne penso, posso trovare una maggiore calma interiore.

PDL e PDmenoelle sono uguali
Quando i grillini affermano queste cose insultano due terzi degli elettori di questo paese e la loro credibilità.
Da una parte i berlusconiani che, per disciplina di partito o semplicemente per paura di perdere la poltrona, sostenevano compatti che Ruby era la nipote di Mubarak, che non hanno fatto le primarie perchè il padrone è ritornato sulla scena ed ha messo tutti a cuccia, che ripetono ossessivamete tutti in coro che "i giudici sono tutti comunisti e politicizzati", che "Berlusconi è un perseguitato", ecc, ecc; dall'altra i democratici che discutono di tutti, che fanno le primarie, che si scannano tra di loro anche per le virgole, che litigano dietro porte chiuse e davanti ai microfoni e che attendono serenamente le decisioni della magistratura quando uno di loro viene inquisito, ecc, ecc. Come si fa a dire che siano uguali lo sa solo il comico genovese e qualche suo seguace.

Siamo la prima forza politica del paese
Come no! Perchè qualunque legge elettorale può serenamente fare in modo che il primo partito del paese sia un partito che non ha la maggioranza in nessuna delle due camere. Quando affermano questa cosa verrebbe da prenderli a sprangate con un pallottoliere.
Non voglio dire che il Porcellum sia una legge elettorale anche solo vagamente tollerabile, ma per quante penose caratteristiche infami abbia, non è in grado i trasformare il bianco in nero, il piombo in oro ed i somari in fringuelli.
Quando qualcuno si è preso la briga di andare a leggere di preciso i numeri definitivi forniti dal Viminale, sbugiardando questa fandonia, i grillini hanno cercato di girare la frittata affermando che sono la prima forza politica, per numero di voti alla camera, in Italia - perchè tanto al senato votano solo vecchi rincojoniti ed i voti dell'estero non contano... mmm... ma come? Non erano loro i paladini del voto per tutti gli italiani all'estero, anche quelli fuori dal suolo patrio solo temporaneamente? Adesso quelli non contano più?

Uno vale uno
Questo è uno dei mantra più belli che ripetono: la democrazia diretta dove ogni cittadino vota è un mondo bellissimo... di pecore che contano ancora meno di quanto non contino adesso, bestie matematicamente ignoranti!
Cari grillini, fate due conticini con me e poi ditemi se avete ragione o no.
Io sono un elettore emiliano. In Emilia Romagna sono stati eleti 45 dei 630 deputati da una base elettorale di 3.338.137 dei 53.399.841 (49.905.154 in Italia e 3.494.687 all'estero) aventi diritto al voto alle ultime elezioni. Io sono stato uno di quegli elettori quindi, in parlamento, il mio voto vale
1/3.338.137 * 45/630 = 0,214 x 10^-9
perchè il mio singolo voto ha contribuito a determinare lo schieramento dei 45 deputati che rappresentano la mia regione.
Se si votasse con il criterio del "uno vale uno", io mio voto varrebbe
1/53.399.841 = 0,187 x 10^-9.
Intendiamoci, stiamo parlando comunque di numeri piccoletti - perchè il singolo voto non è che conti granchè - ma i numeri non ti pigliano in giro: con il fantastico sistema della democrazia diretta, il mio voto varrebbe ancora meno di quanto non valga ora.
Per inciso, ho preso i numeri e li ho smontati in ogni modo possibile. C'è un rapporto soglia che è in realtà abbastanza evidente: il mio singolo voto vale di più con il sistema del "uno vale uno" che non con il sistema del numero di deputati eletti sul totale solo quando il rapporto tra il numero dei deputati eletti sul totale scende sotto il rapporto tra il numero dei voti della regione sul totale. Questo, nel caso delle passate elezioni, si è verificato in Emilia Romagna solo se si guardano i dati dei voti realmente raccolti! Il rapporto tra deputati eletti sul totale (45/630 = 71,4%) è stato superato dall'affuenza su base regionale rispetto all'affluenza totale (in regione hanno votato 2.740.478 persone pari al 75,3% dei 36.375.530 voti raccolti complessivamente), producendo un peso effettivo del mio voto nel parlamento eletto pari a 0,261 x 10^-9 contro un peso teorico nel caso del "uno vale uno" che sarebbe stato di 0,275 x 10^-9.
Certo è, comunque, che non si può considerare significativo un caso reale isolato: la valutazione di quale dei due sistemi realmente da più peso al singolo voto - in assenza di un set di dati sperimentali completo - deve essere fatta su base teorica perchè non c'è nessuna garanzia che l'affluenza alle urne non scenda mai sotto la soglia del 71,4% che è l'ago della bilancia con i numeri attuali. A meno che non vogliamo augurarcelo, nel qual caso stiamo sperando che voti meno gente per fare in modo che ogni singolo voto pesi di più... e personalmente voglio sperare che nessun grillino sia mai tentato da questa prospettiva che è tutto fuorchè un buon augurio per la democrazia del nostro paese.

PDL e PDmenoelle faranno l'inciucio, formeranno un governo che non durerà e si andrà a votare presto
Qui siamo di fronte ad una profezia composita: il profeta spera si avveri la prima parte della sua predizione, anche se non ha certezza che ciò possa accadere - e, per fortuna, per ora sembra proprio che si tratti di una profezia destinata a non avverarsi - laddove per quanto riguarda la seconda parte sa di poter avere un peso determinante nel suo concretizzarsi.
I grillini hanno un altro mantra che ripetono in continuazione ("Appoggeremo solo un governo a cinque stelle") che, se ci si attenessero tutti come bravi soldatini, farebbe sì che diventi più difficile formare alcun governo, con l'inevitabile conseguenza che il realizzarsi della seconda parte della nostra profezia in esame diventerebbe assai più probabile.
A questo punto mi chiedo: chi è che ha dettato la disciplina di partito del "O noi o nessuno"? Sarà mica quello stesso profeta che poi, successivamente, ha fatto questa mirabile predizione?

Bisogna fare un grande forum online per decidere se rimanere nell'Euro oppoure no
Quando affermano questa idiozia, dimostrano l'insito elitarismo e snobbismo che c'è nel loro modo di vedere il mondo.
Non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello che questo è uno dei paesi al mondo occidentale più vecchio anagraficamente e con il più basso livello di alfabetizzazione informatica?
No, non ci pensano affatto, e la cosa che mi sconvolge di più è che molti di loro sostengono di provenire da settori lavorativi a contenuto tecnologico medio-alto, quindi dovrebbero aver presente che sono mosche bianche in un mondo di mosconi neri!
L'Italia non è un paese per informatici, e chiunque abbia mai fatto assistenza tecnica sa che è vero.
Affidare una materia tanto importante - anzi... affidare qualunque materia, che non sia la scelta della pizzeria per andare fuori con gli amici sabato sera - ad una consultazione online, vuol dire tagliare fuori dal corpo votante, deliberatamente, una fetta significativa di potenziali elettori.
Perchè uno dovrebbe pensare una cosa del genere? Perchè si è distratto ed ha pensato che fossero tutti come suo nonno, arzillo vecchietto che gioca a Candy Crush Saga su Facebook? O perchè alla fine chi non è online non conta una mazza nella visione snob del profeta e dei suoi fedeli?

Chi non è daccordo con il profeta, è un miscredente, un eretico, una spia, un nemico o, peggio, un troll
Detta come va detta, Grillo è un dittatore fascistoide che detiene il controllo del suo movimento con una ferrea metodologia della repressione.
Chi non è daccordo con le regole che lui - o il fantomatico "staff"? - impone e quindi non le sottoscrive preventivamente in blocco, chi ha un dubbio e chi ha un ripensamento deve essere escluso, cacciato, messo alla berlina o attaccato.
Quando qualcuno osa pensare con la sua testa ed azzarda una contestazione, diventa automaticamente un troll del blog, una spia pagata dal nemico -nella migliore tradizione complottista a lungo frequentata da Grillo in anni più o meno recenti -, un avversario da mettere alla porta e su cui è consentito sfogare tutti i bassi istinti risvegliati dai "due minuti dell'odio" di orwelliana memoria (vabbeh, sorvoliamo sul fatto che, nonostante il web sia il regno della velocità assoluta, quelli dei grillini non sono mai due minuti di odio, sono piuttosto due giorni o due settimane, se non due mesi).
Grillo minaccia esplulsioni, quando non le mette in atto, e dopo che il profeta ha bollato qualcuno come miscredente o venduto, i seguaci possono scatenare su di lui le loro invettive cariche di un odio che non si discosta molto dai toni truculenti e brutali degli attacchi verbali normalmente firmati dal capo.
Qualche ora fa, Grillo ha dato il via alla caccia alle streghe deliberando l'attivazione delle liste di delazione all'inquisizione spagnola: gli utenti potranno segnalare troll sul blog che verranno silenziati e cacciati.
La cosa che, tristemente, mi fa sorridere è che mi viene spontaneo chiedermi se questa mossa non si rivelerà un boomerang: cosa impedirà agli ultraortodossi del grillismo di avviare una crociata interna contro i moderati e gli esitanti? Cosa consentirà di distinguere un titubante, magari avvicinatosi al movimento nell'ultimo periodo, da una fantomatica serpe infiltratasi in seno al gruppo?
Sinceramente, una parte della mia testa cerca disperatamente di allontanare le immagini evocate dai libri di storia quando si studiava del "regime del terrore" durante la rivoluzione francese... peccato che non ce la faccia.

I mantra dei grillini sono troppi per ripercorreli tutti, elencati nel loro programma fin troppo schematico, ma la cosa che mi sconvolge di più è che i seguaci del profeta miscelano buoni e raginevoli propositi ad agghiaccianti corbellerie (perchè diamine avvertono la necessità di abolire il valore legale dei titoli di studio? giusto per citare una cosa che mi lascia, a dir poco, perplesso).
Ad ogni modo, non credo che questa sarà l'ultima volta in cui i grillini occuperanno le mie riflessioni... ma per ora metto in soffitta il tema e mi dedico ad altro.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Inizialmente associavo il 'caro' comico genovese con un politico calvo romagnolo di un secolo fà sia per la retorica che per i metodi di controllo interni , ma pensandoci bene insulterei gravemente il tipo di Predappio in quanto nonostante come capo di stato e manager delle risorse nazionali fosse praticamente un'idiota oltre che un maledetto dittatore, in quanto a uomo politico era il migliore della sua generazione (cavolo devi esserlo per governare per 20 anni con uno spargimento di sangue assolutamente minimo o non esistente se paragonato a Franco, Hitler e Stalin naturalmente e senza praticamente opposizione interna). No, Grillo assomiglia sempre di più a Pol Pot o agli altri rivoluzionari borghesi pronti a distruggere tutto il mondo vecchio per costruire il mitico domani, perchè solo loro sono la luce dell'avvenire e solo loro detengono la verità assoluta...e solitamente il risultato finale è la distruzione del sistema paese e la sua sostituzione con qualcosa uscito dai nostri più reconditi incubi. La cosa buona è che Grillo per adesso da l'impressione di essere solo un 'wannabe' e che non possiede le doti politiche necessarie...e sebbene duramente colpiti dalla crisi l'Italia non è ancora un paesucolo del terzo mondo. Tutta questa rigidità ideologica, questo o noi o nessuno, significherà solo che i 5stelle avranno perso l'occasione d'entrare nelle camere del potere per cambiare effettivamente le cose, perchè anche se si fa il governo sarà di probabile breve durata e si tornerà alle elezioni ed i danni economici causati dal comportamento del 'vate' genovese verranno ricordati e poi c'è il fatto che molti dei voti sono stati di protesta, perciò molto emotivi e se poi lasci il tempo alla gente di pensare un pochetto più a lungo si rende conto della cavolata combinata...o che la cura è molto peggio del male.

zaa ha detto...

In parte sono d'accordo con te, anche se io ci vedo anche un paragone molto più nostrano e meno "eroico" di Pol Pot (come esponevo in un mio post più vecchio).
Di sicuro, concordo con te sul discorso dei voti di protesta: una parte (da vedere quanto vasta, ma secondo me non poco: gli ultraortodossi grillini, secondo me, non sono poi così tanti come vogliono sembrare) dei voti di Grillo sono stati voti per far capire agli altri partiti che se non cambiavano qualcosa, perdevano elettori, ed i tentativi di cambiamento - almeno per la parte che seguo più da vicino - sembra proprio che ci siano, ma non si può cambiare niente se in parlamento non si mette assieme un abbozzo di numeri.
Se chi aveva votato Grillo per dare un segnale agli altri si riterrà soddisfatto dall'attivarsi di certi processi, al prossimo giro quei voti il M5S li vede con il binocolo... anche per questo, temo, c'è un intento a chiudere il più rapidamente possibile la questione e tornare a votare: se la gente ha tempo di pensare, si può rendere conto che parte dei cambianti non fatti saranno responsabilità dei pentastellati... e Iddio li aiuti se, dopo aver alimentato la rabbia delle persone, si troveranno a vedersela girata contro.