giovedì 6 agosto 2009

Lo stupor mundi e la vita su Marte

Oggi, in pausa pranzo, ho avuto modo di leggere un articoletto, sul giornale, che parlava dell'assegnazione del premio "Gioco dell'anno" avvenuta di recente, come di consuento, in Germania. Il gioco che ha vinto (Dominion) in Italia è pubblicato dalla StuporMundi... leggere quel nome mi ha ricordato Federico II di Svevia, lo "Stupor mundi" per antonomasia.
Curioso come la più improbabile delle cose possa farmi tornare in mente uno dei personaggi storici che ho sempre trovato più interessanti.
La mia testa, spesso va per la sua strada, e - a dirla tutta - spesso non mi dispiace affatto: quando dal grande ricettacolo delle informazioni utili che ho tra le orecchie viene fuori un ricordo interessante, rivaluto l'utilità dell'archivio che mi porto appresso.

Dopo queste considerazioni, una nota sulla mia serata.

Stasera sono rimasto a casa, con le batterie da ricarcare data la settimana lavorativa che volge al termine e dato il week-end chilometrico che mi attende.
Sono rimasto a casa e, proprio perchè la tensione era bassa, ho guardato la TV; telefilm, in particolare.
Mamma Rai in prima serata non si sbilancia a mettere una prima visione neanche se prendi a bastonate il palinsestista: sarà che l'idea delle prime TV che passa Mediaset fa paura a certi funzionari che non vogliono perdere il posto, ma resta che, lo slot più appetibile è costellato di repliche. Qualcosa di interessante, però, per i volenterosi che hanno la pazienza di arrivarci, si trova se si arriva a gustare l'inglese Life on Mars.
Non ci si faccia trarre in inganno: il titolo è un riferimento all'omonima canzone e la fantascienza, con questa serie, non è che c'entri molto... forse... chissà...
Niente spoiler alert per un motivo, sia chiaro: io per primo non l'ho ancora vista tutta, quindi lascio a chi vuole saperne di più il procurarsi le informazioni del caso.
Resta il fatto che, la puntata che ho visto questa sera, mi ha fatto tornare in mente l'ignoranza cronica di certi discutibili soggetti dall'allineamento politico pseudo-nazional-socialista di cui si possono leggere, a volte, le invettive sui muri di qualche palazzo o sulla porta di qualche bagno pubblico (cosa, quest'ultima, peraltro capitatami realmente in quel di Genova...).
Questi simpaticoni, ancora oggi, a volte tirano fuori concetti un po' demodè quali quello di "Razza Ariana".
Questi soggetti discutibili, se fossero un po' più documentati su quello di cui parlano, saprebbero che il concetto di "Razza" è alquanto superato (anche se sicuramente troverebbero modo di affermare che il superamento di quel concetto è chiaramente l'opera di esponenti di razze inferiori) e che la loro cara "Razza Ariana", secondo la loro idea di superiore ed inferiore, andrebbe a collocarsi più tra le ultime che non tra le prime.
Pensandoci bene, a volte, l'ignoranza sa generare momenti di pura, ed involontaria, comicità...

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