mercoledì 24 febbraio 2010

Perchè Sanremo è Sanremo

Anche quest'anno non ho guardato Sanremo, ma adesso che è finito non disdegno l'idea di ascoltare le canzoni del Festival quando passano alla radio.

Purtroppo (o per fortuna, ancora non lo so), finora sono riuscito a sentire solo quella che ha vinto, e la mia prima reazione è stata un leggero malessere con i sintomi del mal di mare.
Questa ha vinto?
E' uno scherzo?

Forse l'ascolto in macchina all'autoradio non le rende giustizia, ma la prima impressione (riconfermata da una più attenta lettura del testo fatta in un secondo momento) che lascia è che sia stata scritta da un generatore casuale di frasi. Il ritornello è un'accozzaglia di parole che, messe una dietro l'altra, a mala pena non genera un "sintax error" nel mio emisfero cerebrale sinistro... o meglio: gli ho sentito lanciare un grido di dolore, ma spero che i danni lasciati non siano irreparabili.

Ho poi sentito che è arrivata seconda la poesia del principe Emanuele Filiberto, messa in note da Pupo... Questa non l'ho ancora sentita ma, a questo punto, temo anche lei.

Se devo essere sincero, mi sono sempre chiesto che senso avesse il televoto in occasioni come questa e, visti i risultati, non posso fare a meno di ritenere che siamo di fronte all'ennesima conferma del fatto che questa pratica pseudo-democratica (forse più correttamente, "plutocratica") dovrebbe quantomento essere ridimensionata, reintroducendo un più pesante giudizio di addetti ai lavori.
Ok, un tempo il vincitore di Sanremo era praticamente deciso a tavolino dalle case discografiche, ma almeno le canzoni avevano un significato.

Possibile che non si riesca a trovare un compromesso tra l'interesse economico delle case discografiche (che comunque si stanno già fregando le mani perchè qualsiasi cosa tocca uno degli "Amici" diventa oro non appena arriva in pasto alle orde di ragazzine osannanti là fuori) ed un livello qualitativo minimo che possa rendere la canzone vincitrice di Sanremo una canzone almeno decente?

"Per tutte le volte che"

Per tutte le volte che
mi dici basta e basta più non è
non corrisponde il flusso delle tue parole al battito del cuore
per tutte le volte che
mi chiedi scusa e scusa più non è
ma trovi sempre il modo di farmi sembrare il simbolo del male

Per tutte le volte che
è tua colpa, forse non lo è
ma il dubbio basta a farmi ritrovare quella voglia di gridare ma,
poi c'è una volta in cui scatta qualcosa fuori e dentro di noi e tutto il resto è piccolo

Come uno spillo impercettiible
come se un giorno freddo in pieno inverno
nudi non avessimo poi tanto freddo perchè
noi coperti sotto il mare a far l'amore in tutti
i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo
l'universo che ci insegue ma
ormai siamo irraggiungibili...

Per tutte le volte che
un pugno al muro nulla fa perchè
questo dolore è dolce come il miele
confrontato con il male che noi ci facciamo
se così potente questo amore che ci difendiamo con tutta la forza ma non basta quasi mai

Come se un giorno freddo in pieno inverno
nudi non avessimo poi tanto freddo perchè
noi coperti sotto il mare a far l'amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo
l'universo che ci si insegue ma
ormai siamo irraggiungibili...

Come se un giorno freddo in pieno inverno
nudi non avessimo poi tanto freddo perchè
noi coperti sotto il mare a far l'amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo
l'universo, l’universo, l’universo...

Come se un giorno freddo in pieno inverno
nudi non avessimo poi tanto freddo perchè
noi coperti sotto il mare a far l'amore ma
ormai siamo irraggiungibili...

Valerio Scanu - Super Sanremo 2010 (2010)

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