Ok, è ufficiale, qualcuno sta regolando un orologio da qualche parte nel mondo: l'Orologio dell'Apocalisse.
Per chi non lo sapesse, il Doomsday Clock - Orologio dell'Apocalisse, per l'appunto, in italiano - è un orologio teorico che misura quanto tempo ci separa da un conflitto nucleare.
Ideato negli anni quaranta da un gruppo di scienziati americani, viene aggiornato con periodicità varia per tenere traccia del farsi più o meno probabile della guerra atomica.
Oggi la Corea del Nord ha, dapprima, chiuso l'accesso a merci e personale sud coreano e straniero - impedendone anche l'uscita - dalla regione di Kaesong: si tratta di una zona di confine in cui, in territorio del Nord, si trovano aziende del Sud, con anche personale che quotidianamente attraversa la frontiera.
Questa chiusura aveva scatenato la reazione sud coreana che aveva annunciato di essere pronta all'intervento militare, se necessario, per sbloccare la situazione.
Sempre oggi, finalmente, anche la Russia si diceva preoccupata della situazione con un viceministro degli esteri che dichiarava che, stante la tensione, il pericolo poteva venire anche solo da un errore umano o da un problema tecnico; frattanto gli USA annunciavano che stavano preparando il dispiegamento di un sistema di intercettazione di missili a medio e corto raggio per difendere le loro basi militari, e gli obiettivi civili, sull'isola di Guam, con il Segretario alla Difesa che aveva dichiarato che, pur avendo tenuto gli Stati Uniti un atteggiamento tutto sommato moderato sulla crisi, era necessario valutare attentamente il da farsi perchè può essere pericolo sottovalutare le minacce.
Stasera, rientrando a casa, ho scoperto che la Corea del Nord ha annunciato che sono pronti ad un attacco nucleare contro obiettivi americani e che i piani di attacco sono già stati approvati.
Secondo alcuni analisti, non è probabile che i loro attuali sistemi d'arma possano colpire gli Stati Uniti, ma installazioni sud coreane o americane in Corea del Sud potrebbero essere assolutamente alla loro portata.
Più ci penso, più mi viene da preoccuparmi, e l'immagine del Doomsday Clock mi è tornata inevitabilmente alla mente, sperando sempre che quei minuti non diventino mai minuti su un orologio vero.
In tutto questo, una nota di colore nostrano: negli ultimi giorni la notizia della crisi coreana ha avuto solo parziale risalto sulle homepage dei quotidiani nazionali e nei telegiornali.
Nella giornata di oggi, però, è stato possibile assistere all'evoluzione della cosa anche in termini di spazio ad essa dedicata: da un'area dopo la politica interna e la cronaca, la notizia è riuscita prima a scavalcare al cronaca ed ora occupa la testa della pagina... forse anche questo è uno dei segni dell'Apocalisse?
Per chi non lo sapesse, il Doomsday Clock - Orologio dell'Apocalisse, per l'appunto, in italiano - è un orologio teorico che misura quanto tempo ci separa da un conflitto nucleare.
Ideato negli anni quaranta da un gruppo di scienziati americani, viene aggiornato con periodicità varia per tenere traccia del farsi più o meno probabile della guerra atomica.
Oggi la Corea del Nord ha, dapprima, chiuso l'accesso a merci e personale sud coreano e straniero - impedendone anche l'uscita - dalla regione di Kaesong: si tratta di una zona di confine in cui, in territorio del Nord, si trovano aziende del Sud, con anche personale che quotidianamente attraversa la frontiera.
Questa chiusura aveva scatenato la reazione sud coreana che aveva annunciato di essere pronta all'intervento militare, se necessario, per sbloccare la situazione.
Sempre oggi, finalmente, anche la Russia si diceva preoccupata della situazione con un viceministro degli esteri che dichiarava che, stante la tensione, il pericolo poteva venire anche solo da un errore umano o da un problema tecnico; frattanto gli USA annunciavano che stavano preparando il dispiegamento di un sistema di intercettazione di missili a medio e corto raggio per difendere le loro basi militari, e gli obiettivi civili, sull'isola di Guam, con il Segretario alla Difesa che aveva dichiarato che, pur avendo tenuto gli Stati Uniti un atteggiamento tutto sommato moderato sulla crisi, era necessario valutare attentamente il da farsi perchè può essere pericolo sottovalutare le minacce.
Stasera, rientrando a casa, ho scoperto che la Corea del Nord ha annunciato che sono pronti ad un attacco nucleare contro obiettivi americani e che i piani di attacco sono già stati approvati.
Secondo alcuni analisti, non è probabile che i loro attuali sistemi d'arma possano colpire gli Stati Uniti, ma installazioni sud coreane o americane in Corea del Sud potrebbero essere assolutamente alla loro portata.
Più ci penso, più mi viene da preoccuparmi, e l'immagine del Doomsday Clock mi è tornata inevitabilmente alla mente, sperando sempre che quei minuti non diventino mai minuti su un orologio vero.
In tutto questo, una nota di colore nostrano: negli ultimi giorni la notizia della crisi coreana ha avuto solo parziale risalto sulle homepage dei quotidiani nazionali e nei telegiornali.
Nella giornata di oggi, però, è stato possibile assistere all'evoluzione della cosa anche in termini di spazio ad essa dedicata: da un'area dopo la politica interna e la cronaca, la notizia è riuscita prima a scavalcare al cronaca ed ora occupa la testa della pagina... forse anche questo è uno dei segni dell'Apocalisse?
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