martedì 6 novembre 2007

Noi che...

Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color"
Noi che facevamo "Palla avvelenata"
Noi che giocavamo regolare a "Ruba bandiera"
Noi che non mancava neanche "Dire fare baciare lettera testamento"
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco della Vittoria" e "Viale dei Giardini"
Noi che i pattini avevano quattro ruote e si allungavano quando il piede cresceva
Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo
Noi che "se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce"
Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in una bacinella
Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col "Tip-top"
Noi che il "Ciao" si accendeva pedalando
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa
Noi che facevamo a gara a chi masticava più "Big babol" contemporaneamente
Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca
Noi che quando starnutivi, nessuno chiamava l'ambulanza
Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella...
Noi che se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo
Noi che giocavamo a "Indovina chi?" anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria
Noi che giocavamo a Forza 4
Noi che giocavamo a "Fiori frutta e città" (e la città con la D era sempre Domodossola)
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini
Noi che ci spaccavamo le dita per giocare a Subbuteo
Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto"
Noi che giocavamo per ore a "Merda" con le carte
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic
Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati
Noi che avevamo i cartoni animati BELLI DAVVERO!!!
Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga (Goldrake, ovvio..)
Noi che guardavamo "La casa nella prateria" anche se metteva tristezza
Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino
Noi che alla messa ridevamo di continuo
Noi che si andava a messa se no erano legnate
Noi che si bigiava a messa
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia
Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo
Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno
Noi che si andava in cabina a telefonare
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero
Noi che le palline di natale erano di vetro e si rompevano
Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe
Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra
Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo
Noi che guardavamo film dell'orrore anche se avevi paura
Noi che giocavamo a calcio con le pigne
Noi che le pigne ce le tiravamo pure
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti
Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le quattro
Noi che a scuola andavamo con cartelle da due quintali
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava due
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il Terrore
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google
Noi che internet non esisteva
Noi che "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina
Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si impregnava d'olio
Noi che non sapevamo cos'era la morale, solo che era sempre quella... fai merenda con Girella
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso
Noi che però sapevamo che erano le quattro perchè stava per iniziare Bim Bum Bam
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c'era Happy Days
Noi che il primo novembre era "Tutti i santi", mica Halloween!!!
Noi che... che bello esserci stati!!!

Ultimamente l'ho vista girare parecchio questa, eppure mi piace veramente molto.
Mi verrebbe da aggiugerne altri di quei "Noi che...", e non è detto che non lo faccia, ma per ora va bene anche così, per rendere l'idea.

2 commenti:

la Volpe ha detto...

Oltre all'enorme tristezza nel pensare alla mia "età dell'innocenza", penso che già le generazioni più recenti rispetto a me ed Angelo (penso per esempio anche solo ai ragazzi dell'86 di Fisica, per fare l'esempio di qualcuno che conosciamo), moltissime di queste cose se le siano perse.

E la cosa peggiore è che secondo me noi siamo venuti su in un momento positivo del trend mondiale, mentre i ragazzi nati fra il 90 e il 95 vengono su con un mondo ben diverso, allarmista, autodistruttivo, tendente alla negatività.

Forse li preparerà ad essere adulti meno sofferenti di noi, forse meno ingenui. Ma forse anche meno felici della loro innocenza dell'infanzia, perduta o meno che sarà il giorno in cui si guarderanno indietro.

zaa ha detto...

Secondo me, per fortuna di questo mondo, il "momento positivo" non si è esaurito se non verso gli inizi degli anni novanta: grazie alla buona stella di tutti noi, financo i 1986 si riconoscono ancora nella stragrande maggioranza di questi "Noi che...".

La generazione degli anni 90 del secolo scorso? Non riesco a fare a meno di pensare a loro come anime disgraziate cui è capitato in sorte un gran brutto periodo per venire al mondo...
La speranza che covo è che, presto, la nostra generazione passi dall'altra parte del fossato generazionale e diventi una classe di genitori operanti sulle orme della generazione che ha educato noi... sperando che le cose evolvano per il meglio con un passetto all'indietro.